Nell’avvicinarsi al 28 giugno, giorno in cui ricorrerà il 50° anniversario dei Moti di Stonewall, s’intensificano le manifestazioni in preparazione a una data così significativa per il movimento mondiale di liberazione Lgbti. Oltre all’annuncio della delegazione italiana al World Pride di New York (30 giugno), che, promossa dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, ha già raggiunto le oltre 60 adesioni da parte delle principali associazioni arcobaleno, a imporsi al riguardo è indubbiamente il ricco programma d’eventi preparato dal Mit (Movimento Identità Trans).
Intitolato La nostra Resistenza nello Spirito di Stonewall. Riprendiamo il filo del discorso, la pratica di lotta, per una costruzione di senso storico, culturale e politico, esso è stato presentato ieri sera in conferenza stampa a Palazzo D’Accursio (sede del Comune di Bologna) da Susanna Zaccaria, assessora comunale alle Pari Opportunità, Nicole De Leo (presidente del Mit), Porpora Marcasciano (presidente onoraria del Mit), Mario Di Martino (vicepresidente del Mit)
Il ciclo d’incontri è volto a soprattutto ricordare il ruolo protagonistico che le persone trans, a partire da due figure eroiche come Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, hanno avuto in quella fatidica notte di dieci lustri fa. Notte, che ha segnato l’inizio della riscossa delle persone Lgbti da un periodo interminabile di vessazioni, persecuzioni, non-esistenza e della riaffermazione della propria identità.
«Un momento – ha spiegato l’assessora Zaccaria – che ha dato il via a un processo inesorabile». Un vero e proprio spartiacque, insomma, tanto è vero che, dopo quel giorno, si sarebbe inziato a parlare di un prima e di un dopo Stonewall.
«È necessario recuperare lo spirito di Stonewall – ha detto Nicole De Leo -, che è un motivo di orgoglio e ci serve per ridefinire la nostra vita e i nostri diritti, oggi messi a repentaglio». A essere messi a repentaglio soprattutto i diritti delle persone trans, troppo a lungo marginalizzate e tacitate anche all’interno della stessa collettività Lgbti.
Un’occasione importante, dunque, il ciclo d’eventi bolognesi, in cui le persone trans faranno sentire la loro voce e riannoderanno i fili dispersi anche alla luce della storica visita di Sylvia Rivera al Mit nel 2000.
Proprio sulla necessità di un recupero integrale della memoria e d’un ritorno allo spirito originario di Stonewall ha insitito Porpora Marcasciano, leader storica del transfemminismo italiano, che ha dichiarato: «Il Pride ha perso di tempra: manca l’euforia iniziale. Bisogna tornare da dove siamo partiti.
Il Pride di quest’anno (che a Bologna sarà il 22 giugno) dovrà essere un momento di unità, di politica e di responsabilizzazione. È necessario riflettere su di noi, sul nostro valore e sul nostro significato in un momento storico come questo, contrassegnato dalla confusione, dalla violenza e in cui stiamo assistendo alla perdita di visibilità e di memoria».
Il primo incontro in programma sarà oggi, alle 18.30, presso il Circolo CostArena (via Azzo Gardino, 48) con la visione collettiva dello splendido documentario Death and life of Marsha P. Johnson. Seguirà il 6 marzo, alle 18.30, l’incontro su Stonewall con la professoressa statunitense Susan Stryker presso il Centro Documentazione Donne (via del Piombo, 5). Il 16 sarà la volta della presentazione del libro L’emersione imprevista di Elena Biagini presso Senape Vivaio Urbano (via Santa Croce, 10). L’11 aprile, alle ore 18:30, presso la sede del Mit (via Polese, 22) ci sarà la proiezione del film Sylvia rimembri ancora dedicato a Sylvia Rivera, mentre il 9 maggio, alle 18:30, sarà presentato La gaia critica. Politica e liberazione sessuale negli anni ’70, volume d’inediti di Mario Mieli.
Il 1° Giugno, invece, avrà luogo lo spettacolo The Gender Show. Il 5, compleanno del Mit, sarà infine inaugurata la mostra Tutta un’altra storia: Stonewall nel cuore del Mit.