Dopo ben cinque provvedimenti emessi dal Tribunale civile di Milano perché l’Anagrafe comunale procedesse alla trascrizione di atti di nascita esteri di figlie/i di due papà (la prima a ottobre del 2018), da Palazzo Marino finalmente un segnale di svolta.
È stata infatti riconosciuta in via amministrativa – senza cioè un ordine in tal senso da parte dei giudici – una famiglia con due padri, seguiti dall’avvocata nonché socia di Rete Lenford Susanna Lollini.
A darne notizia in una nota Famiglie Arcobaleno, che ha informato come i genitori avessero «avuto due figli concepiti tramite gestazione per altri negli Stati Uniti, oggi di 1 e 5 anni. Per il primo figlio la coppia aveva avuto un provvedimento giudiziario favorevole al riconoscimento della doppia paternità nel 2018.
Nel secondo caso invece la Giunta aveva deciso di sospendere le trascrizioni per i bambini e le bambine figli di coppie gay, decisione che Famiglie Arcobaleno ha denunciato come discriminatoria.
La coppia di padri, dopo lungo confronto con l’amministrazione, ha formalizzato la richiesta allo Stato civile per il riconoscimento del secondo figlio ai primi di novembre. Non ricevendo risposta dopo i canonici 30 giorni, i genitori si sono rivolti al Tribunale che con una pronuncia del 20 febbraio, pur lasciando libertà agli uffici di decidere per l’accettazione o il diniego, ha ordinato di provvedere entro trenta giorni, “riservando all’esito ogni determinazione”. Il Comune ha deciso di trascrivere senza attendere la pronuncia del Tribunale, del quale comunque è noto l’orientamento favorevole».
Al riguardo così si è espressa Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno: «Per noi è un’importante passo in avanti in una città dove sono numerose le famiglie con due padri.
Avremmo sperato che il sindaco Giuseppe Sala si muovesse in questa direzione prima, ma oggi quello che conta è che sia stato raggiunto un importante risultato che, ci auguriamo, indichi un cambio di rotta di cui potranno beneficiare altre coppie, senza dover più intraprendere la lunga strada dei ricorsi legali».
Raggiunta telefonicamente, Diana De Marchi, consigliera comunale (Pd) e presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili, ha espresso viva soddisfazione dichiarando a Gaynews: «Condivido e apprezzo la scelta del nostro sindaco di procedere senza aspettare il Tribunale come avevamo chiesto a maggioranza».