La tematica della Schiavitù sarà al centro dell’appuntamento romano di Strane Coppie, la rassegna culturale itinerante ideata e condotta dalla scrittrice Antonella Cilento che, giunto al terzo incontro di quest’edizione, avrà luogo oggi pomeriggio, alle 18:00, nella splendida cornice di Palazzo Altieri.
Per l’occasione si racconteranno i romanzi Jane Eyre di Charlotte Brontë, Il grande mare dei Sargassi di Jean Rhys e Il colore viola di Alice Walker. Ospiti dell’evento ad ingresso gratuito, fino a esaurimento posti, saranno lo scrittore e sceneggiatore Francesco Costa e la scrittrice e saggista Valeria Viganò, mentre le letture saranno affidate all’attrice Margherita Di Rauso. Immagini e musica a cura di Marco Alfano.
Di schiavitù e discriminazioni, in terre e epoche passate, si parlerà ripercorrendo le storie raccontate da grandi scrittrici che ancora possono illuminare il presente e la cultura contemporanea. Tra i personaggi del capolavoro di Charlotte Brontë, Jane Eyre (1847), un classico della letteratura e anche del cinema, di rado si nota quello in apparenza secondario di Bertha Antoinetta Mason, prima moglie folle e segregata di Rochester. Pochi considerano che Bertha viene dalla Jamaica e che rappresenta il lato oscuro della politica colonialista e schiavista inglese e un oggetto di censura sociale e umana da parte di Rochester.
Ci ha pensato nel 1966 Jean Rhys, scrittrice britannica di origine caraibiche, che con Il grande mare dei Sargassi compone un vero e proprio prequel a Jane Eyre, occupandosi appunto della vicenda di Antoinette Cosway, di fatto la Bertha narrata da Charlotte, in chiave postcoloniale e femminista.
Il terzo romanzo, Il colore viola di Alice Walker (1982), anch’esso divenuto un grande film girato da Spielberg, sposta il tema negli Stati Uniti dove schiavitù non è solo oppressione di bianchi su neri, ma anche di uomini neri su donne nere.
La violenza di genere e l’omosessualità femminile sono centrali nel romanzo dI Walker, la cui protagonista, Celie, vive una relazione con Shug, donna anticonformista: ed è proprio questo amore a offrirle un’importante svolta esistenziale, liberandola dalla sottomissione e da legami fasulli, che può così sostituire con sentimenti veri.