È da oggi al vaglio dell’Alta Corte del Botswana un ricorso per depenalizzare i rapporti omossessuali, attualmente perseguiti dalla Sezione 164 del Codice penale del 1965 con pene fino a 7 anni di reclusione.
A leggere la petizione di L. M. davanti ai magistrati l’avvocato Gosego Lekgowe. «Questi articoli – così il soggetto icorrente – mi impediscono di avere contatti con altre persone che s’identificano come me per timore di essere incarcerate. Non vogliamo che la gente sia d’accordo con l’omosessualità ma che sia tollerante». Abrogare la legislazione in materia consentirebbe alle persone Lgbti di vederne affermati «i diritti umani fondamentali».
Negli ultimi anni il Paese dell’Africa del Sud ha assunto posizioni più distensive in materia d’omosessualità. Nel 2016, ad esempio, la Corte d’appello del Botswana ha stabilito che il ministero dell’Interno ha sbagliato a rifiutarsi di registrare Legabibo, un’organizzazione a tutela delle persone Lgbti.
L’opinione pubblica si è evoluta al riguardo e le leggi sull’impiego hanno bandito le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. In novembre, inoltre, il presidente Mokgweetsi Masisi è intervenuto in un incontro sulla violenza di genere, nel corso del quale ha affermato: «Ci sono molte persone omosessuali in questo Paese che sono state violentate e che hanno anche sofferto in silenzio. Proprio come gli altri cittadini, meritano di vedere tutelati i propri diritti».
Come rilevato in febbraio da Neela Ghoshal, componente di Human Rights Watch, in 28 dei 49 Paesi subsahariani vigono leggi che criminalizzano i rapporti omosessuali. In base alla Shari’a la pena di morte è prevista in Mauritania, Sudan e Nigeria settentrionale, ma nessuna esecuzione è stata recentemente segnalata. Nella Somalia meridionale, invece, si sono invece registrate esecuzioni in un’area controllata dal gruppo jihadista sunnita Al-Shabaab.
A partire dal 2015 Mozambico, Seychelles e Angola hanno invece abrogato le leggi penali contro le persone omosessuali, mentre l’Alta Corte di Nairobi sta valutando una simile soluzione per il Kenya. Per quanto infine riguarda il Sudafrica, direttamente confinante col Botswana, la sua Costituzione proibisce la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e identità di genere.