Benché terminata il 24 febbraio, la mostra Storytelling continua a essere al centro delle polemiche nel capoluogo toscano di Massa.
L’esposizione, allestita presso il Palazzo Ducale, si componeva di 45 opere ad acrilico su tela di vari formati, provenienti per lo più da collezioni private e frutto dei dieci ultimi anni di attività, di Giuseppe Veneziano. Tra queste era stata anche esposta per la prima volta la tela Lgbt, raffigurante Gesù Cristo in slip leopardati col marchio Dolce&Gabbana, mentre sulla croce al posto della scritta Inri compare l’acronimo riferentesi alle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans.
Ma, a mostra terminata, l’opera – che già aveva suscitato ampie polemiche – è stata al centro di ripetuti attacchi del vescovo di Massa Carrara, Giuseppe Santucci, che l’ha definita «vergognosa» e «blasfema». Non senza attacchi all’amministrazione comunale di centrodestra, per aver patrocinato l’esposizione.
Per questo motivo il sindaco leghista Francesco Persiani, appena sette mesi dopo le nomine, ha rimosso ieri l’assessora alla Cultura Eleonora Lama e il vicesindaco Guido Mottini con deleghe a Turismo e Polizia municipale, quest’ultimo sostituito con il segretario provinciale della Lega Andrea Cella.
«Una paurosa gaffe – ha motivato il primo cittadino di Massa – per quel quadro che ha offeso la comunità cattolica». Entrambi gli assessori allontanati dalla Giunta comunale di Massa erano in quota Lega. Il sindaco ha poi spiegato di aver suggerito le dimissioni sia al vicesindaco Mottini sia all’assessora Lama ma tutti e due hanno preferito farsi cacciare.
«È venuta meno la fiducia nei loro riguardi – ha rimarcato lo stesso Persiani – Mi aspettavo molto di più. purtroppo la loro azione amministrativa è stata deludente e sono stato costretti a rimuoverli».
Inoltre lo stesso sindaco ha fatto capire che la decisione di un rimpasto nella Giunta comunale di Massa sarebbe stata dettata anche da questioni di carattere personale, che avrebbero fatto venir meno l’armonia necessaria per una buona amministrazione.