Si terrà domani a Catania presso l’Hotel Nettuno in viale Ruggiero di Lauria la conferenza Per la famiglia di sempre, una svolta identitaria.
Organizzata dai circoli leghisti Catania identitaria e Città di Acireale, l’incontro avrà luogo alle 17:45 e vedrà gli interventi di Fabio Cantarella (assessore comunale all’Ambiente, Ecologia e Sicurezza urbana e responsabile regionale Enti Locali della Lega Salvini Premier), Stefano Di Domenico (presidente del circolo Catania Identitaria) e Alessandro Coco (consigliere comunale di Acireale nonché presidente del circolo Città di Acireale).
Ospite principale sarà il senatore Simone Pillon, che illustrerà il tema della famiglia alla luce dell’imminente Congresso Mondiale della Famiglia (Wcf), previsto a Verona dal 29 al 31 marzo.
«Il nostro obiettivo – hanno dichiarato gli organizzatori dell’evento – è di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società».
La manifesta volontà di presentare encomiasticamete l’assise veronese (sulle quali anche i vertici cattolici hanno preso, al di là di formali distinguo verbali, posizioni di netta distanza) e le ben note posizioni omofobe e misogine del braccio destro di Gandolfini, il cui nome resta fra l’altro legato al contestato ddl sull’affido condiviso, hanno suscitato le immediate reazioni di Arcigay Catania.
Con un duro comunicato il comitato etneo, ribadendo la propria vicinanza «alle donne, alle persone di colore e a tutte le persone Lgbt destinatarie delle follia misogina, razzista e trans-omofoba, di Pillon», ha fatto appello «alla civile Catania affinchè ricacci nel medioevo questo figuro e i suoi accoliti, nella certezza che la libertà o è di tutti o è di nessuno, che i diritti o sono di tutti o sono di nessuno».
Raggiunto telefonicamente da Gaynews, Giovanni Caloggero, fondatore di Arcigay Catania e componente del Collegio degli 8 saggi di Arcigay Nazionale, ha dichiarato anche in riferimento alla questione del logo/patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri alla tre giorni veronese: «Questo governo è fondato su un contratto sottoscritto da due parti politiche. Inutile assolutamente inutile che l’una prenda le distanze dall’altra: le distanze si prendono concretamente solo e soltanto mediante una rottura degli accordi programmatici. Quindi in questa orripilante vicenda del Wcf sono tutti parimenti coinvolti e responsabili.
Noi Arcigay siamo e saremo al seguito delle donne prime destinatarie di quel medioevo patriarcale e sessista propagandato da Pillon e dai diversi corifei del World Congress of Families ma uniti a tutta la comunità Lgbt, cui in pari battuta si rivolgono gli omofobi reazionari che si raduneranno a Catania e poi a Verona.
Occorre una forte grande e alta voce di sdegno al grido di Vergogna per tutti costoro che diversi decenni addietro ci si batteva per ricacciarli nelle fogne che li hanno rigurgitati».