Il parlamentare Leu Stefano Fassina è intervenuto a difesa dei cattodem dell’Emilia-Romagna, da giorni nell’occhio del ciclone per l‘emendamento XXIV sulla gpa al progetto di legge regionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere.
Con un post su Facebook Fassina ha espresso solidarietà al consigliere regionale Pd Giuseppe Paruolo, «colpito da accuse di omofobia, per aver proposto un emendamento di contrasto alla cosiddetta ‘maternità surrogata’ in una proposta di legge in discussione in Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna». Il riferimento è indubitabilmente al cartello che l’attivista Andrea Zanini ha sventolato ieri durante il presidio di protesta bolognese in riferimento a Paruolo e Boschini, cofirmatario dell’emendamento.
Cartello che ha fatto assumere a Paruolo toni vittimali e incassare lo scontato sostegno di Marina Terragni
L’ex viceministro dell’Economia ha quindi aggiunto: «Come noto, la mercificazione dell’attività riproduttiva, forma estrema di dominio liberista, riguarda in misura larghissimamente prevalente le coppie eterosessuali. I desideri individuali non possono essere indiscriminatamente ‘diritti’, non possono diventare tutti moralmente legittimi soltanto perché tecnologicamente possibili a chi ha potere di mercato sufficiente.
I diritti, proprio come scrive Giuseppe, sono sempre relazionali, mai individuali. Il rispetto dell’altra persona è, dovrebbe essere, un limite insuperabile. Continuo a non comprendere come una qualsivoglia forma di cultura politica progressista, riformista o radicale, possa ritenere una conquista l’estensione del mercato, con i suoi brutali e squilibrati rapporti di classe, nella sfera umana più preziosa e distintiva, ossia la maternità».