Il 12 aprile sono entrate in vigore negli Stati Uniti le normative che, varate il 13 marzo dal Dipartimento della Difesa, impediscono alle persone transgender di prestare servizio nelle forze armate.
A partire da venerdì, infatti, nessuna persona con diagnosi di disforia di genere potrà essere arruolata a meno che non serva in base al genere di nascita. Sarà conseguentemente esclusa dall’accesso ai trattamenti ormonali o all’intervento chirurgico, pena l’immediata dimissione.
In ogni caso le misure adottate non rispondono pienamente alla volontà di Donald Trump, che voleva una totale messa al bando delle persone trans dalle forze armate. Il presidente aveva infatti detto che a nessuna persona transgender sarebbe stato permesso di servire nelle forze armate, sottolineando come il mantenimento di soldati richiedenti trattamenti medici sostanziali «presenti un rischio considerevole per l’efficacia militare». Affermazione, questa, che è stata smentita dalle analisi dei bilanci destinati alle spese mediche di militari.
Aspetto, questo, che il Pentagono, a fronte delle proteste e delle critiche non unicamente d’area democratica, si è affrettato a rimarcare con l’affermare che le normative non vogliono essere discriminatorie. Come noto, infatti, esse consentiranno alle persone transgender attualmente in servizio e alle stesse arruolate entro quella data di poter continuare a sottoporsi a trattamenti ormonali o a eventuali interventi di riassegnazione chirurgica del sesso.
Un distinguo, invece, che, secondo Sarah McBride di Human Rights Campaign, «non fa altro che rafforzare la natura crudele ed arbitraria di questo divieto». Il 12 aprile l’organismo statunitense ha lanciato un tweet a sostegno delle persone trans. «Con l’odierna entrata in vigore del #TransMilitaryBan ogni patriota transgender dovrebbe sapere che una nazione riconoscente lo sostiene».
As the #TransMilitaryBan goes into effect today, every transgender patriot should know that a grateful nation supports you. pic.twitter.com/SLj4AWYDA5
— Human Rights Campaign (@HRC) 12 aprile 2019
Si stima che siano 15.000 le persone transgender all’interno delle forze armate.