Sarà aperta il 26 aprile, presso la Serenity Funeral Service di Huntsville (capoluogo della contea di Madisono in Alabama), la camera ardente per l’ultimo saluto a Nigel Shelby, i cui funerali si terrano invece l’indomani presso il Rock Worship Center.
Nato il 1° febbraio 2004, il 15enne si è tolto la vita il 19 aprile, incapace di reggere alle continue vessazioni e umiliazioni da parte di studenti dell’Huntsville High School, che avevano iniziato a bullizzarlo dopo il suo coming out risalente a due anni fa.
«Abbiamo il cuore spezzato per la morte di Nigel Shelby, una matricola quindicenne della Huntsville High School – così su Fb lo staff del Rocket City Pride –. Nigel si è tolto la vita perchévittima di bullismo in quanto gay. Non ci sono parole che possano essere dette per dare un senso a queste notizie devastanti».
Intanto nella giornata di ieri è stato sollevato dall’incarico Jeff Graves, vice-sceriffo della contea di Madison, per aver scritto commenti omofobi al di sotto di un post in memoria di Nigel. Tra questi (successivamente rimossi) uno in forma iniziale di acrostico, che, realizzato sulla base delle lettere dell’acronimo Lgbtq, recitava: “Libertà, Armi (Guns, ndr), Bibbia, Trump, Bbq. Questo è il mio modello di Lgbtq».
#NigelShelby took his life because he was bullied for being gay. Then the Madison County Deputy Sheriff Jeff Graves made homophobic comments on the post. I am disgusted by my hometown. #HuntsvilleAL pic.twitter.com/WEYhiXcCHb
— Travis Shrontz ?️??? (@travvytree) 22 aprile 2019
In un comunicato lo sceriffo Kevin Turner ha condannato duramente i commenti di Graves, esprimendo in pari tempo condoglianze ai familiari di Nigel e plaudendo a ogni forma di sensibilizzazione contro il bullismo nelle scuole.
Non bisogna dimenticare come secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, uno dei principali organismi del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, nel 2015 quasi un terzo di studenti liceali Lgbti ha preso seriamente in considerazione il suicidio rispetto al 6% di quelli/e eterosessuali. Secondo, inoltre, uno studio specifico dell’Università dell’Arizona il 50,8% di adolescenti transgender hanno tentato il suicidio tra il 2017 e il 2018.