E’ di oggi la sentenza del Tribunale Civile di Roma che dà ragione ad Arcigay Roma e Gay Center contro Radio Globo. Lo scorso settembre 2018, a seguito delle dichiarazioni omofobe del conduttore Roberto Marchetti, le due associazioni avevano avviato una campagna di boicottaggio commerciale. Nel mese di febbraio era arrivata la querela della radio per diffamazione, sulla quale i giudici hanno tuttavia sentenziato che l’azione è stata legittima, riconoscendo le argomentazioni basate sull’articolo 21 della Costituzione che deducevano il diritto di appellarsi agli sponsor da quello fondamentale di critica e di libertà di espressione.
La sentenza è stata subito commentata da Vladimir Luxuria, che in un video su Facebook riproposto anche da La Repubblica ha invitato gli organizzatori di Roma EuroGames 2019, di cui è anche ambasciatrice, ad interrompere la partnership con il media romano.
A stretto giro è arrivata la replica di Adriano Bartolucci Proietti, presidente di Gaycs e del Comitato Roma EuroGames 2019, che ha annunciato in una nota ufficiale l’interruzione della collaborazione con Radio Globo e ha aggiunto: «Avremmo voluto dare a questo media una opportunità finalizzata al superamento degli episodi di omofobia che l’hanno coinvolto di recente. Le garanzie proposte a questa organizzazione non sono però state sufficienti. Rimaniamo convinti che lo sport debba essere uno strumento per contaminare quegli spazi sociali e quei media che ancora non sono formati all’inclusione delle persone lgbtqi».
Nei mesi scorsi, Radio Globo era tornata a far parlare di sé anche per la vicenda di Federico La Valleè, co-conduttore dello stesso programma di Marchetti, che aveva fatto coming out come persona trans e aveva annunciato l’inizio della transizione di genere.
Sul tema della formazione si è espresso anche Franco Grillini, presidente di Gaynet e direttore di Gaynews, che dopo aver espresso soddisfazione per la sentenza ha commentato: «come Gaynet portiamo avanti da anni un’attività di formazione degli operatori della comunicazione (TV, radio e web) su tutto il territorio nazionale che ha visto la partecipazione di centinaia di giornalisti. Quest’opera va certamente intensificata con la già avviata collaborazione degli organismi di rappresentanza del settore giornalistico, per evitare che si ripetano vicende come quelle del conduttore di Radio Glob».