Negato l’ingresso in Irlanda al pastore californiano Steven Lee Anderson, fondatore e capo della Chiesa Battista della Parola Fedele. A firmare la disposizione con effetto immediato il ministro della Giustizia Charlie Flanagan: si tratta della prima iniziativa del genere mai intrapresa da Dublin da quando è in vigore l’Immigration Act del 1999.
Ha raggiunto così il suo scopo la petizione online che, lanciata da All Out, ha raggiunto 14.000 adesioni.
Anderson, che avrebbe dovuto predicare a Dublino il 26 maggio, s’è imposto alla pubblica attenzione quando il 15 giugno 2016 (tre giorni dopo la strage di Orlando, che costò la vita a 49 persone) pubblicò un video dichiarando: «La buona notizia è che oggi nel mondo ci sono 50 pedofili in meno, perché questi omosessuali sono un branco di pervertiti disgustosi».
Come se non bastasse, il pastore californiano ha sempre predicato che le persone omosessuali debbano essere condannate a morte non solo sulla base del Levitico (18, 22) ma quale «cura per l’Aids». Violentissimi anche i suoi appelli contro le persone transgender.
In quanto ritenuto persona non gradita, Anderson si è visto rifiutare già l’ingresso in Sud Africa, Canada, Giamaica, Malawi e Regno Unito. Il 20 settembre 2016 è stato invece espulso dal Botswana.