Un ex brigadiere della polizia indonesiana ha sporto denuncia alla Commissione nazionale per i diritti umani, dichiarando d’essere stato licenziato in quanto gay.
L’uomo, che risiede nella città di Semarang (ubicata nella provincia di Giava Centrale) e ha voluto mantenere l’anonimato, ha anche citato in giudizio separatamente la polizia provinciale a marzo, accusandola di aperta violazione della legge sulla discriminazione.
Come noto in Indonesia (il più grande Paese a maggioranza musulmana) l’omosessualità non è reato (a eccezione della provincia di Aceh) ma alcuni gruppi ultraconservatori ne chiedono da più tempo la criminalizzazione mentre è sempre più crescente l’ostilità pubblica verso le persone Lgbt.
L’ex brigadiere ha dichiarato di essere stato congedato dopo che i suoi colleghi avevano rivelato la sua omosessualità e quella del compagno a San Valentino del 2017. La polizia provinciale di Giava Centrale ha detto di aver condotto un’indagine interna secondo la quale l’ufficiale avrebbe violato il codice etico e offuscato la reputazione dell’istituzione con «comportamenti sessuali devianti».
Il portavoce della polizia nazionale Dedi Prasetyo ha anche sostenuto che l’ufficiale avrebbe abusato del compagno, ma i suoi avvocati dicono che il rapporto della coppia era pienamente consensuale.
«Riteniamo che la polizia provinciale lo abbia licenziato a causa del suo orientamento sessuale – così Maaruf Bajamal, avvocato della fondazione di assistenza legale che rappresenta l’ex poliziotto -. Ciò è una violazione dei diritti di vivere e lavorare senza discriminazioni, garantiti dalla Costituzione»,
Gli attivisti per i diritti Lgbti sono ottimisti. Secondo loro il caso potrebbe migliorare la tutela di componenti di gruppi di minoranza, alcuni dei quali hanno subito, negli ultimi anni, persecuzioni e umiliazioni da parte di vigilantes nonché persecuzioni giudiziarie.
Dede Oetomo, componente di GAYa NUSANTARA, ha infatti dichiarato: «Gli attivisti sono convinti che questo caso potrebbe avere degli effetti a catena per il movimento Lgbt e, a sua volta, per la comunità in futuro».