Quasi la metà della popolazione russa non ha pregiudizi nei confronti di gay e lesbiche. È quanto emerge da un sondaggio del centro di ricerche indipendente Levada. Sondaggio che registra un lento, indubbiamente, quanto progerssivo cambiamento negli ultimi anni. E questo malgrado la legge contro la propaganda gay introdotta nel 2013 e la diffusa omofobia della classe dirigente.
Per il 47%, infatti, gay e lesbiche devono poter avere gli stessi diritti di altri cittadini (era il 39% sei anni fa).
In ogni caso, alla domanda Come si relaziona con le persone con un orientamento omosessuale? il 39% delle persone intervistate ha infatti risposto in modo “neutrale o indifferente” mentre il 56% in modo “abbastanza negativo”.
Il sondaggio è stato condotto in 50 regioni della Federazione russa, ma non si precisa se è stata inclusa la Cecenia, dove dal 2017 sono state denunciate diverse ondate di arresti e torture contro gay, contro cui Mosca non ha preso alcun provvedimento, e il presidente Ramzan Kadyrov asserisce che nella regione non ci sono omosessuali. Sono decine anche i casi di violenza registrati nel resto del Paese, anche se si considera che la maggior parte delle aggressioni non venga denunciata.
Il 45% delle persone intervistate dice di non essere al corrente di casi di violenza contro gay, il 20% ritiene che si tratti di episodi isolati, il 15% che si tratti di un fenomeno comune ma solo in alcune regioni e il 13% denuncia che sono diffusi in tutto il Paese.
Secondo Levada un tale mutamento “può essere spiegato dalla campagna che si era scatenata nei principali media russi intorno alla cosiddetta legge ‘contro la propaganda dell’omosessualità’ ma ormai l’effetto negativo sull’opinione pubblica sembra essersi gradualmente esaurito”.