New York sarà la prima città al mondo a dedicare un monumento a Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, che sarà, al contempo, un’opera in onore di tutte le persone transgender. Le statue dovrebbero essere erette in Ruth Wittenberg Square, vicino allo Stonewall Inn Bar, dove ebbero inizio, il 28 giugno 1969, quei moti di cui Marsha e Sylvia furono tra le protagoniste.
Unite da indissolubile amicizia, Marsha e Sylvia avrebbero poi fondato nel 1970 l’organizzazione STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries) in sostegno di giovani senzatetto trans, gay o genderqueer, riuscendo ad aprire anche una casa d’accoglienza intitolata STAR House.
Marsha morì nel 1992 all’età di 46 anni: il suo cadavere rinvenuto nel fiume Hudson. Le indagini della polizia conclusero che il decesso era avvenuto per suicidio. Versione che continua a essere contestata da alcune persone vicine all’attivista, che sostengono la tesi dell’omicidio per commissione mafiosa.
Sylvia, invece, dopo un lungo periodo di povertà ed emarginazione, durante il quale tentò più volte di uccidersi, si unì nel ’97 alla Transy House Collective. Nel 1999 venne invitata in Italia dal Mit e nel 2000 partecipò al World Pride di Roma. In quello stesso anno, insieme con altre attiviste, riattivò lo STAR. Morì, il 19 febbraio 2002, presso il St. Vincent’s Manhattan Hospital di New York a seguito di un cancro al fegato: aveva 50 anni.
«Erigere statue non cambia tutto ma lancia un messaggio – ha dichiarato ieri il sindaco Bill De Blasio nel corso di una cerimonia presso un centro di accoglienza e intrattenimento della collettività Lgbti newyorkese –. Sappiamo che Sylvia e Marsha, persone trans, erano parte di quella ribellione. Anzi erano tra le figure leader di quel momento decisivo della storia. Tuttavia, il movimento che hanno contribuito a costruire spesso voltò le spalle a loro e alla causa trans. La loro storia è stata cancellata e minimizzata».
«La storia non ha reso giustizia a Marsha e Sylvia – ha dichiarato Chirlane McCray, moglie del sindaco –. Proprio come a molte altre persone nere che erano quella notte in prima linea». La first lady ha definito le due attiviste «antenate del movimento Lgbtq. È giunto il tempo d’onorarle».
Marsha P. Johnson and Sylvia Rivera are foremothers of the LGBTQ movement. It’s time we honor them. #SheBuiltNYC https://t.co/4mNGlo7D6L
— Chirlane McCray (@NYCFirstLady) 30 maggio 2019
L’annuncio del monumento alle due attiviste è da leggersi alla luce di quell’ampia serie di eventi che, programmati in giugno a New York per celebrare il 50° anniversario dei moti di Stonewall, culmineranno il 30 col World Pride.