Il Padova Pride ha visto, sabato 1° giugno, oltre 7.000 persone in strada. Oltre 120.000 ne sono invece previste per i prossimi tre mesi al Padova Pride Village (chiusura il 14 settembre), la più importante kermesse a caratura Lgbti del Nord Italia, giunta quest’anno alla XII° edizione
A illustrarne stamani il programma in conferenza stampa il deputato Alessandro Zan, che del Village è ideatore e fondatore.
On. Zan, oltre 7.000 persone al Padova Pride. Quale l’impressione che ha riportato?
Una manifestazione splendida, ancora una volta. Il successo dell’anno scorso è stato sicuramente replicato: Padova ha risposto benissimo, migliaia di persone hanno sfilato insieme, per i diritti di tutte e di tutti. La mia città si conferma un punto di riferimento di libertà, tolleranza e democrazia, sicuramente la capitale del Nordest dei diritti. È emozionante vedere marciare insieme così tanti giovani, ma anche tante famiglie con bambini: fa sperare davvero in un futuro migliore. E grazie al sindaco di Padova Giordani e a tutta l’amministrazione: la loro presenza ha testimoniato un sostegno incondizionato alla lotta per la piena uguaglianza.
Tanti gli slogan urlati contro Salvini. Come lo spiega?
Salvini ha ottenuto un risultato elettorale importante anche attraverso attacchi quotidiani a “nemici” ben identificati: spesso, nel corso di quest’anno, l’oggetto dell’attacco sono state le persone e le famiglie Lgbti. Basti pensare a uno dei primi provvedimenti da ministro dell’interno: nell’agosto 2018 ha eliminato la dicitura “genitore 1” e “genitore 2” dall’anagrafe. O la sua presenza, in qualità di ministro, alla fiera mondiale del sessismo e dell’omofobia, andata in scena a Verona lo scorso marzo. A queste continue violenze istituzionali il popolo del pride ha risposto non con l’odio, ma con ironia e un po’ di goliardia. Salvini però è doppiamente colpevole, perché in malafede: sa perfettamente che generare e dispensare odio omotransfobico dalle istituzioni può causare nella società atti violenti.
Tre militanti di Forza Nuova, che aveva indetto un presidio anti-Pride, hanno dichiarato di essere stati aggrediti. Che cosa ne pensa?
Sull’accaduto sta indagando la Digos, che saprà fare chiarezza con le opportune verifiche. Come ogni violenza, anche questa va condannata, senza se e senza ma. I pride sono manifestazioni gioiose e pacifiche, che nulla hanno a che vedere con atti violenti: marciamo per amore, mai per odio. Sembra però che il fatto sia avvenuto nelle vicinanze dell’area dove il pride è terminato, non dove c’era il presidio di Forza Nuova, che era in una parte opposta della città. Perché quindi questi tre militanti sono venuti a provocare proprio dove terminava la nostra manifestazione? È solo l’ennesimo caso che coinvolge Fn: questi rigurgiti neofascisti cercano solo un po’ di visibilità, non bisogna cadere nelle loro provocazioni.
Oggi conferenza stampa del Padova Pride Village. Quali saranno le novità di questa edizione?
Questa XII° del Padova Pride Village sarà del tutto particolare: anche qui vogliamo celebrare il 50° anniversario dei moti di Stonewall. E lo vogliamo fare con un programma che include ospiti, come personaggi politici e della cultura, che si battono ogni giorno per i diritti di tutte e di tutti. Ma non solo, anche il programma musicale e di concerti è sempre rivolto alla lotta contro tutte le discriminazioni: a cominciare dall’apertura, il prossimo 14 giugno, in cui avremo come ospiti d’onore Mara Venier e Loredana Bertè, due donne icone dello spettacolo e della musica italiana, che da sempre sono in prima linea per la piena uguaglianza di tutti i cittadini. Inoltre il brano Tequila e San Miguel di Loredana Bertè sarà la sigla dell’edizione 2019. Il Village è diventato negli anni un baluardo di tolleranza e libertà: chi vivrà questo spazio durante l’estate ne sarà testimone, e forse mai, come in questo momento nel nostro Paese, ne abbiamo bisogno.
Tra gli appuntamenti del ricchissimo calendario anche un talk con Nicola Zingaretti: qual è la sua valutazione del corso dato dal Pd dal nuovo segretario e cosa ne pensa, invece, dell’annuncio di un nuovo partito lanciato da Calenda?
Sarà un piacere e un onore ospitare Nicola Zingaretti, intervistato da Myrta Merlino, il prossimo 22 giugno. La sfida delle Elezioni Europee era complessa, ma è stata gestita molto bene. La scelta di aprire il Pd a mondi e a esponenti anche esterni ha premiato, le liste dei candidati erano decisamente molto competitive. Questo ci ha permesso di crescere e di superare nettamente il M5s. Ora dobbiamo parlare di equità sociale e di ambiente: su queste sfide ci giochiamo il futuro. Equità sociale che ovviamente comprende anche i diritti civili, e su questo ambito Zingaretti non ha mai avuto ambiguità, sostenendo con forza la necessità di una legge contro l’omotransfobia e il matrimonio egualitario. Quanto a Calenda, che proprio qui a Padova ha chiuso la sua campagna elettorale, è una persona di estrema serietà e coerenza: ha già smentito di voler creare un nuovo soggetto politico. Siamo Europei è un’associazione che ha aiutato molto il Pd alle ultime elezioni, e proprio Calenda nel nordest ha raccolto un numero record di preferenze. Sono certo che anche in Europa saprà svolgere benissimo il suo compito, contro questa ondata di sovranismo, nostalgica degli egoismi nazionali.