Pubblicato in aprile per i tipi della casa indipendente L’Erudita (marchio della Giulio Perrone Editore), Tutte le vite che ho vissuto è l’opera prima del giovane e talentuoso classicista Luigi Marcus Greco che, nato a Cosenza nel 1992 e laureatosi in filologia classica, è docente di lettere a Roma.
Una passione, quello per il mondo antico, di cui sembra vibrare ogni pagina di questo coinvolgente récit che, attraverso il racconto di mille anni di storia, narra la vita, gli amori, le gioie e la morte di due rami familiari di una lunga stirpe calabrese dal 989 (periodo in cui era stato da poco costituito il thema di Calabria) al 2017.
Il giovane Agapito e il suo rapporto conflittuale con il mare alle soglie dell’anno Mille; Maruzza e la caccia alle streghe; Dolores e l’impresa garibaldina; Gabriele e il suo amore impossibile sullo sfondo della Prima guerra mondiale; Maria Concetta e la battaglia all’ultimo sangue con la morte. Tanti personaggi, vite ordinarie ed altre eccezionali, accompagnano il lettore attraverso la storia della Calabria e dell’Italia, raccontando di tradizioni popolari, usanze antichissime, credenze e superstizioni radicate in una terra che non ha mai abbandonato le sue radici più profonde.
Già, perché in realtà è proprio la natia Calabria a essere la vera e prima protagonista dell’opus narrativum di Greco così come, volendo azzardare un paragone, l’insigne Luigi Russo indicò il Seicento quale «vero e immanente protagonista» de I Promessi Sposi.
Uno stile elegante e ricercato quello del filologo cosentino, che ha saputo fra l’altro reimpiegare e cultamente adattare quale titolo della sua opera alcuni dei più bei versi del compianto poeta occitano e storico del catarismo René Nelli:
«Ah! Cette roue qui turne… qui turne. Toutes le vies je
Que j’ai vécues, les miennes et celle des autres!».