A due giorni dal Roma Pride, che al pari di altre marce dell’orgoglio Lgbti è stato accompagnato e seguito dalle consuete polemiche sulla presunta inutilità e sbeffeggiamenti in quanto baracconata, si è verificato, proprio nella capitale, un ennesimo caso di aggressione verbale omofoba.
Vittima questa volta l’attivista Tiziano De Masi, già tesoriere del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli.
Uscito dalla scuola presso cui insegna lingue, De Masi si è recato alla fermata di Eur Magliana per prendere l’autobus, che avrebbe dovuto riportarlo a casa. Ma, giunto sul posto, un 30enne si è alzato e gli è andato incontro urlando: «Te ne devi proprio anna’. Se non te ne vai te meno, frocio de merda».
A nulla è valso ignorarlo. «Cercava la lite – racconta Tiziano De Masi su Fb -. Ho cercato di rimanere lucido e, ritenendolo più intelligente, sono andato a prendere l’autobus ad un’altra fermata».
Da qui la riflessione conclusiva: «Questo è il clima ragazzi, questa è la situazione che ci troviamo a dover, nostro malgrado vivere.
Quindi, i vostri fastidiosi perbenismi, teneteli per voi. Io non abbasso la testa. Sono sicuramente più intelligente del cretino di turno e continuo a reclamare rispetto, dignità e visibilità. Finché si verificheranno episodi simili, ci sarà bisogno di un Pride. ANCORA E PER SEMPRE. Tiziano. 32 anni di ONORATISSIMA FROCIAGGINE!».
Contattato da Gaynews, Sebastiano Secci, presidente del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, ha dichiarato: «Da mesi ormai denunciamo un aumento degli attacchi nei confronti della comunità Lgbt+. Non è un caso che dopo l’enorme successo del Roma Pride di sabato scorso gli attivisti e le attiviste siano ancora più esposti.
Sosteniamo il nostro volontario e amico Tiziano e ribadiamo con forza la necessità che le istituzioni intervengano con una normativa, non solo punitiva ma che preveda anche la formazione e gli interventi nelle scuole, nella pubblica amministrazione e nelle piazze.
Con questo spirito il Circolo Mario Mieli e le altre realtà Lgbt+, che lavorano nel Lazio, hanno curato, con la collaborazione della consigliera regionale Marta Bonafoni, la stesura e il deposito della prima proposta di legge nella regione Lazio che contrasta l’odio, la discriminazione e la violenza nei confronti della comunità Lgbt+».