Un weekend arcobaleno non solo in Italia con ben cinque Pride ma anche nel resto del mondo.
In primo luogo a Varsavia, dove alla marcia dell’orgoglio Lgbti hanno partecipato 80.000 persone. Numero importante in un Paese che ha visto alle europee vincere il partito conservatore Prawo i Sprawiedliwość (PiS), il cui leader Jarosław Aleksander Kaczyński, in vista delle elezioni politiche di ottobre, continua a presentare il movimento Lgbti come «una minaccia per la nostra identità, una minaccia per la nostra nazione e la sua esistenza a lungo termine».
Giunto alla 19° edizione, il Pride di Varsavia ha goduto, per la prima volta, del patrocinio del Comune. Presente in prima fila il sindaco Rafal Trzaskowski, che lo scorso anno è stato eletto sconfiggendo clamorosamente un candidato del Pis e in primavera ha firmato la carta dei diritti delle persone Lgbti.
«Non tutti sono obbligati a marciare al Pride – ha commentato il sindaco –. Ma tutti dovrebbero rispettare i diritti dei gruppi di minoranza. Questo non ha nulla a che fare con l’essere di sinistra o liberale o conservatore».
Presente alla parata anche l’europarlamentare Robert Biedròn, fondatore e leader di Wiosna.
IL PRIDE DI SOFIA
Un successo anche il Sofia Pride con le sue 6.000 presenze. La marcia dell’orgoglio Lgbti, cui ha partecipato anche una delegazione italiana, si è svolta in un clima di alta sorveglianza dopo le reazioni dei nazionalisti di Vmro.
IL PRIDE DELLE BANLIEUE
È stata invece la prima volta per il «Pride delle banlieue», che si è tenuto domenica 9 a Saint-Denis alle porte di Parigi con la partecipazione di un migliaio di persone. Per gli studenti che l’hanno organizzata l’iniziativa mirava a combattere non solo l’omotransfobia ma anche la stigmatizzazione degli abitanti delle periferie, solitamente considerati come poco aperti alle persone Lgbti.
Per l’associazione Saint-Denis ville au coeur il Pride ha dimostrato come le banlieue siano un luogo di attivismo per le persone Lgbti e non una zona di illegalità, come si vuole far credere.
«Per il fatto stesso che viviamo in periferia – ha spiegato il 20enne Yanis Khames, cofondatore dell’associazione –, noi omosessuali siamo automaticamente considerati come poveri e immigrati. Ci sono delle aggressioni a Saint-Denis? Ce ne sono qui e altrove. Quindi perché dire che è un problema soprattutto delle periferie?».
Supportata da Act Up, Sos Homophobie e Aides, la marche des fiertés en banlieue ha attraversato il centro di Saint-Denis per terminare ai piedi della storica basilica, che ospita le sepolture dei re di Francia.
NEO-NAZISTI PROTESTANO A DETROIT
Momenti di tensione, invece, a Detroit, dove sabato 10 componenti del gruppo suprematista bianco National Socialist Movement (NSM) si sono presentati all’ingresso del Motor City Pride Festival (evento Lgbti-friendly), facendo saluti nazisti e urinando su una bandiera israeliana e una arcobaleno.
Today at Motor City Pride, a friendly LGBT+ event, Detroit PD escorted Nazi’s in full uniform outside of the entrance to the festival. Detroit PD bruised those that tried to intervene (see below) and allowed this to happen. pic.twitter.com/lDcbemzhek
— marc (@marcklock) 9 giugno 2019