Nel sabato antecedente il 50° anniversario dei moti di Stonewall quattro, le città italiane, che hanno celebrato il proprio Pride.
A partire da Bologna, capitale storica del movimento Lgbti italiano, dove la grandine battente non ha impedito a 30.000 persone di prendere parte alla marcia dell’orgoglio, che, quest’anno, ha assunto, pur nella sua unitarietà, un carattere duplice con la partecipazione di uno spezzone indipendente. Quello del B-Side Pride (cui ha fra l’altro aderito il Mit e Plus), che «vuole riunire i gruppi queer e transfemministi con la parte meno rappresentata del movimento Lgbt ufficiale: persone Lgbtqi* migranti, richiedenti asilo e razzializzate, persone sieropositiv*, trans*, transgender e intersex, sex worker».
Tanti gli slogan antifascisti intonati. Presente anche il direttore di Gaynews Franco Grillini.
Dalla Cina, dove si trova per impegni istituzionali, il sindaco Virginio Merola ha indirizzato un messaggio augurale, in cui è fra l’altro scritto: «Il Pride è una manifestazione che ci riguarda come comunità e sono molto contento che a Bologna e in diversi comuni dell’area metropolitana ci siano tante bandiere arcobaleno che si vedranno dai balconi dei municipi e monumenti che verranno illuminati con le luci raimbow».
100.000 invece a Napoli per la 6° edizione del Mediterranean Pride e l’11° di quello partenopeo al grido di Legittimi diritti.
Alla testa del corteo, insieme col sindaco Luigi de Magistris, anche i gonfaloni del Comune di Napoli e della Città metropolitana di Napoli. Ma anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità e ai Giovani, Vincenzo Spadafora, e il neo-direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis. Inoltre rappresentanti delle varie associazioni componenti il comitato organizzatore: Daniela Lourdes Falanga (presidente di Arcigay Napoli), Antonella Capone (presidente del Circolo Le Maree Napoli – Alfi), Loredana Rossi (vicepresidente dell’Associazione Transessuale Napoli), Carlo Cremona (presidente di I-Ken).
Canti, balli, con i colori dell’arcobaleno, slogan e cartelli, come ad esempio, quelli con la scritta Gli omofobi sono come il parmigiano sugli spaghetti con le vongole o È l’amore che fa le famiglie.
3.000 persone, invece, a Siracusa per il Pride, che, promosso dal locale comitato d’Arcigay Siracusa, è stato realizzato in collaborazione con Amnesty International – Gruppo Italia 85, Arci, Arciragazzi Siracusa 2.0, Ass. Culturale A Bedda Sicilia, Astrea in memoria di Stefano Biondo, Centro Antiviolenza Ipazia, CGIL, Consulta Giovani Avis Regione Sicilia, Donne per le Donne, Giosef Siracusa, Giovani Democratici, No all’Odio – Movimento di contrasto ai discorsi d’Odio, Movimento Federalista Europeo – Sez. di Siracusa, Piazza Grande Femminista, Rete Della Conoscenza, R.E.A. – Rete Emporwerment Attiva, UIL, Unione Degli Studenti Siracusa, Stonewall, ValorAbile e Zuimama Arciragazzi.
Madrina della marcia dell’orgoglio Lgbti la coordinatrice del Palermo Pride Massimo Milani. Presenti fra gli altri, insieme col sindaco Francesco Italia, l’ex presidente d’Arcigay e attuale direttore generale del Coordinamento dei Comuni Unesco Sicilia Paolo Patanè, lo scrittore Dario Accolla, Giovanni Caloggero d’Arcigay Nazionale e lo storico attivista Vanni Piccolo, che ha tenuto un emozionante discorso a chiusura della manifestazione.
3.000 persone anche a Frosinone per quello che è stato il primo Pride nel capoluogo ciociaro. Presenti delegazioni di Arcigay Roma, Collettivo Identità InTRANSigenti, Possibile Lgbtiq, GayLib.
Madrina della parata la make up artist transgender Claudia Ferri, nativa di Sora, cui Anna Tatangelo dedicò il brano Il mio amico, aggiudicandosi il 2° posto al Festival di Sanremo del 2008.
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