100.000 persone hanno sfilato ieri, tra musica e balli, a Santiago del Cile, Paese conservatore in cui resta forte l’influenza della Chiesa cattolica sia pur fortemente compromessa dai numerosi scandali di abusi del clero su minori
Organizzato dal Movimento per l’integrazione e la liberazione omosessuale (Movilh), il Pride di Santiago è giunto alla 19° edizione.
I partecipanti hanno chiesto l’introduzione del matrimonio e l’adozione per le coppie dello stesso sesso – un progetto in questo senso è attualmente alla discussione del Parlamento – e leggi più severe che puniscano la discriminazione e la violenza omotransfobica.
«La disuguaglianza di fronte alla legge – ha dichiarato il portavoce di Movilh Daniel Andrade – colpisce principalmente le famiglie omoparentali e la classe politica è indifferente a questa realtà».
Illuminata coi colori della bandiera rainbow la Torre Entel, simbolo della capitale cilena.