3.000.000 di persone hanno ieri marciato a San Paolo per quello che è considerato il più grande Pride al mondo.
Giunta alla 23° edizione, la marcia dell’orgoglio Lgbti ha assunto anche carattere di protesta nei riguardi di Jair Bolsonaro che, entrato in carica il 1° gennaio, è stato il primo presidente del Brasile in carica a partecipare, il 21 giugno, alla Marcha por Jesus, il più grande raduno evangelicale del Paese.
Lungo Avenida Paulista la marea umana ha sfilato tra musica e balli. 19 i carri, sui quali si sono esibiti la Spice Girl Mel C e artisti brasiliani come Karol Conka, Iza e Luisa Sonza. Per l’occasione le mascherine delle luci semaforiche presentavano, al posto dell’omino, le sagome di coppie dello stesso sesso.
Sul carro principale della parata un enorme striscione con la scritta I pregiudizi hanno una cura: educazione.
Oltre 100.000 persone, invece, hanno partecipato al Pride di San José, in Costa Rica, il primo da quando la Corte costituzionale ha sentenziato, nell’agosto dello scorso anno, sulla legalizzazione delle nozze tra coppie dello stesso sesso. Il verdetto entrerà in vigore nel maggio 2020, facendo del Costa Rica il primo paese dell’America centrale socialmente conservatore a riconoscere il matrimonio egualitario.
“Dieci anni fa c’erano circa 20 persone che ricevevano insulti – ha dichiarato Nina Sanz che si è sposata in Spagna con una donna svizzera e ha tre bambini – e ora siamo più di 100.000, orgogliose di ciò che siamo e di ciò che abbiamo raggiunto”.
In testa al corteo il presidente Carlos Alvarado Quesada che, entrato in carica nel maggio 2018, aveva fatto della legalizzazione del matrimonio egualitario una delle principali promesse elettorali. A marciare anche i componenti della Chiesa luterana del Costa Rica, tra cui il vescovo Gilberto Quesada, e molti attivisti del vicino Nicaragua.
Si è infine svolto, sempre ieri, il Pride di Kiev sotto stretta sorveglianza della polizia. Oltre 8.000 persone hanno marciato senza incidenti lungo le principali arterie del centro della capitale ucraina, mentre un migliaio di attivisti di destra e di sacerdoti ortodossi cercavano di forzare i cordoni di protezione intonando slogan violenti e mostrando cartelli con le scritte Fermiamo la tragedia del declino della popolazione ucraina, La sodomia è la strada per l’inferno, Sei la vergogna dei tuoi genitori.
La polizia ha arrestato oltre 50 manifestanti d’estrema destra, che avevano cercato con la forza di impedire la partenza della parata.