Nell’anniversario dei 50 anni dei moti di Stonewall, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità e ai Giovani, Vincenzo Spadafora, ha pubblicato al riguardo un lungo post su Facebook dal titolo Un giorno speciale.
Eccone il testo integrale:
«Il 28 giugno 2019 è un giorno speciale. Lo è nel mondo, perché 50 anni fa qualcuno disse “Basta. No more, no more. Non più”, a Stonewall, il locale di New York frequentato dalla comunità omo di allora. Là, sistematicamente, la polizia, andava a fare una retata con i pretesti più vari. Ma quella volta, 50 anni fa per l’appunto ci fu un atto di orgoglio (pride in inglese), un moto di resistenza. Che fu l’inizio di tante battaglie contro tutte le discriminazioni.
In cinque decenni, le lotte per riconoscere i diritti di lesbiche, gay, bisex, trans (Lgbt) non hanno potuto avere momenti di pausa. C’è sempre un nuovo diritto da rivendicare, un caso di cronaca che riaccende i riflettori, purtroppo, sul razzismo contro ogni forma di diversità. Molto hanno fatto le associazioni e la società civile, troppo poco la politica, finora.
Oggi a New York ci sarà un grande corteo di persone motivate non solo dall’anniversario a cifra tonda, ma anche dal crescente oscurantismo che si registra in molti Paesi, dove la comunità LGBT è messa all’indice, in alcuni casi perseguitata, spesso oggetto di discriminazioni sul posto di lavoro. In molte città ci saranno “festeggiamenti” che non sono feste in sé bensì dimostrazioni, con il corpo e con le scritte, di esistere e di avere diritto ad esistere così come si è.
Il 28 giugno 2019 assume anche in Italia un significato particolare. Lo abbiamo toccato con mano a marzo, quando il Family Day di Verona dimostrò come principi acquisiti, libertà di amare chi si vuole, vengono messi in discussione. Non solo: diritti dati per certi che secondo alcuni dovrebbero essere cancellati con un colpo di spugna.
E invece no, non si torna indietro! Anzi, come Governo ho promosso un Tavolo con le associazioni Lgbt insieme alle quali stiamo pianificando attività e iniziative concrete per le quali investiremo oltre sei milioni di euro e che mi auguro possano incidere sulla qualità della vita di tutte le persone Lgbt.
Quando 50 anni fa un gruppo di omosessuali si ribellò, la posta in palio fu anche quel diritto alla felicità tanto caro agli americani, inserito da Benjamin Franklin nella Dichiarazione d’indipendenza degli Usa e poi ripreso nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Il 28 giugno è una data di civiltà. Spero che tutti gli italiani se lo ricordino».