Ennesimo sabato di Pride quello del 29 giugno. Ieri è stata la volta di Milano, Bari, Catania e Treviso.
Nel capoluogo lombardo ben 300.000 persone hanno sfilato da piazza Duca d’Aosta a piazza Oberdan al grido La prima volta fu rivolta. Ad aprire il corteo lo striscione del Coordinamento Milano Pride e il trenino delle famiglie arcobaleno. In prima fila anche Jo Squillo e alcuni sindaci in fascia tricolore, tra cui quelli di Varese, Bollate e Corbetta.
Poco distante anche il carro delle realtà antirazziste milanesi, ricoperto di reti da pesca e dalle coperte termiche dorate usate solitamente dai migranti. Appeso al carro anche uno striscione per la capitana della Sea Watch con la scritta Grazie, thank you, gracias, shukran Carola.
Ed è proprio a Carola, che ha fatto riferimento Fabio Pellegatta, presidente d’Arcigay Milano, nel corso del suo discorso finale, dicendo «Siamo al fianco di Carola e della Sea Watch: se hanno arrestato lei, vengano ad arrestarci tutti, perché tutti difendiamo i diritti».
Tantissimi i cartelli contro Matteo Salvini. Tra questi uno recante l’immagine del ministro dell’Interno, truccato e vestito da donna, e la didascalia Sono la mamma di 60 milioni di italiani. L’altro con la scritta Salvini bacia il mio islamico e sodo culo gay, che è stato commentato sui social dal diretto interessato. Gli ha risposto a stretto giro Chef Rubio, che su twitter ha scritto: “Dov’è la mancanza di rispetto la maleducazione e l’intolleranza? Menestrello Matteo Salvini stai sempre a piagne ma da questo post si evince quanto tu non conosca neanche l’italiano. Piuttosto: nessun tweet di condanna ai tuoi barbari elettori che auguravano lo stupro di Carola?”.
Dov’è la mancanza di rispetto la maleducazione e l’intolleranza? Menestrello #MatteoSalvini stai sempre a piagne ma da questo post si evince quanto tu non conosca neanche l’italiano. Piuttosto: nessun tweet di condanna ai tuoi barbari elettori che auguravano lo stupro di Carola pic.twitter.com/QctxxZVqUw
— Chef Rubio (@rubio_chef) 30 giugno 2019
È polemica infine per il video realizzato da Stella Manente mentre cammina per le strade di Milano e inveisce contro i partecipanti al Pride.
“Cioè io sto perdendo il treno in mezzo a questa massa di ignoranti, andate tutti a morire. Perché non esiste piu’ Hitler? Sarebbe dovuto esistere Hitler – dice l’influencer veneta nel video pubblicato su Instagram e ripreso dai Sentinelli di Milano –. Cioè guarda che ammasso di gente ignorante che sta bloccando la strada. Io veramente vorrei capire la polizia dove cazzo e’, forse a farsi le seghe perche’ non ha un cazzo da fare, una vergogna guarda. Raga’, è solo per questo che l’Italia è in rovina perche’ non esiste un cazzo di..”.
E poi arriva la signora a invocare Hitler al passaggio del Pride.
Lo rendiamo pubblico per denunciare il livello di certe persone ma CANCELLEREMO OGNI COMMENTO SESSISTA che verrà scritto.
Noi non siamo come loro. pic.twitter.com/vouUGQxH4V
— @isentinellidimilano (@isentinelli) 30 giugno 2019
Oltre 5.000 persone, invece, a Bari per la marcia dell’orgoglio Lgbti, organizzata da molte associazioni tra le quali Arcigay, Agedo, Mixed, Uar, Fuori Mercato, Bread&Roses, La Giusta Causa, Genitori Rainbow, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza.
Madrina, come al Roma Pride, la scrittrice e attivista transfemminista nonché presidente onoraria del Mit Porpora Marcasciano, che ha dichiarato: «Stiamo partendo in tutto il mondo contro la violenza e i fascismi che lo stanno attanagliando. E oggi nel Pride 2019 – ha detto Marcasciano – a 50 anni dalla rivolta che ci ha reso liberi è più che importante, è fondamentale. Risvegliamo le coscienze, le intelligenze, la creatività».
In migliaia, infine, anche a Catania e a Treviso, dove il Pride si è svolto all’insegna del 50° anniversario dei moti di Stonewall.