Il 2 luglio tre Commissioni della Camera dei Deputati, quella per la Difesa dei diritti delle donne (Cmulher), quella per i Rapporti Esteri e la Difesa Nazionale (Credn), quella per la Sicurezza sociale e la Famiglia (Cssf), hanno convocato il ministro degli Esteri Ernesto Henrique Fraga Araújo, affinché chiarisca sulle recenti istruzioni al corpo diplomatico in materia di veto alle risoluzioni dell’Onu su identità di genere, femminismo e alla salute riproduttiva.
A preoccupare i parlamentari del Psol David Miranda, Glauber Braga, Fernanda Melchionna, Sâmia Bomfim, Talíria Petrone, firmatari della richiesta di comparizione del ministro, l’allineamento sempre più marcato del Brasile con i Paesi più retrivi in materia di diritti civili a partire dall’Arabia Saudita.
«Notiamo che il ministro Ernesto Araújo, ignorando il potere legislativo, – così i deputati firmatari – sta conducendo il Brasile a un allineamento con i Paesi più retrogradi del mondo, in particolare per quanto riguarda i diritti delle donne e della popolazione Lgbti».
Discepolo del teorico del complotto Olavo Luiz Pimentel de Carvalho, Araújo è noto per le tesi negazionistiche del cambiamento climatico e per le personali convinzioni, più volte ribadite, sull’esistenza di una cospirazione internazionale contro «l’eterosessualità, le carni rosse e il petrolio».