Si è spento a New York, il 5 luglio, a causa d’un mieloma il critico d’arte e docente dell’University of Rochester Douglas Crimp. Aveva 74 anni.
Noto per i suoi contributi accademici nel campo dell’arte postmoderna, di cui è stato uno dei principali teorici, Crimp fu anche particolarmente impegnato quale attivista per i diritti delle persone Lgbti e sieropositive (in quanto tale militò in Act Up), occupandosi inoltre di cultura queer e del rapporto tra arte e Aids.
Crimp ebbe un ruolo fondamentale nella definizione dell’arte postmoderna tra gli anni ’70 e ’80 del scorso, soprattutto curando la mostra Pictures, che tenutasi nel 1977 presso l’Artists Space lungo l’Hudson Street di New York fu successivamente riallestita all’Allen Memorial Art Museum di Oberlin (Ohio) e all’Institute of Contemporary Art di Los Angeles.
A essere esposte le opere di Jack Goldstein, Sherrie Levine, Robert Longo, Philip Smith e Cindy Sherman, accomunate dall’accezione d’ambiguità sottesa al lemma picture, che non indica né una determinata tipologia mediale né un genere specifico.
Ispirate alle teorie postmoderniste anche gli scritti su il ruolo della fotografia, il problema dell’appropriazione e le forme di “critica istituzionale”, in cui gli artisti sovvertono l’ordine dei musei dal loro interno.
L’accennato impegno attivistico nella lotta e nella prevenzione dell’Hiv nonché nel sostegno alle persone sieropositive si tradusse anche in saggi d’altissimo valore, volti a indagare le connessioni tra Hiv/Aids e arte.
In Mourning and Militancy (1989) Crimp discusse sui rapporti tra le rappresentazioni artistiche del lutto e gli interventi politici della militanza. Crimp sostenne che queste due posizioni opposte dovrebbero essere autorizzate a coesistere.
Nel 1990 pubblicò, insieme con Adam Rolston, il volume intitolato Aids Demo Graphics, incentrato sull’estetica attivista di Act Up.
Nel 2002 Crimp raccolse tutti i precedenti lavori sul tema nel libro Melancholia and Moralism – Essays on Aids and Queer Politics. La produzione di Crimp al riguardo è stata vista come un importante contributo allo sviluppo della teoria queer negli Stati Uniti.