All’ordine del giorno oggi in Regione Emilia-Romagna la discussione del pdl contro l’omotransnegatività e la votazione dei relativi emendamenti, che procederà fino a notte inoltrata, se necessario.
Il capogruppo del Pd Stefano Caliandro ha dichiarato: «Anche con 2.000 emendamenti tutto il gruppo resterà in aula fino al voto. Ascolteremo le sensibilità di tutti, ma non si va in ferie se non sarà approvata la legge».
Il testo sarà così votato l’11 luglio in Commissione Parità e il 24 definitivamente in Aula.
Si avvia così a una soluzione positiva la dura via crucis, cui da anni è soggetto il progetto di legge regionale grazie a una soluzione di mediazione. Decadrà anche l’emendamento XXIV Paruolo-Boschini sulla gpa, che, invece, come spiegato da Paolo Calvano, segretario regionale del Pd, sarà così rivisto: la Regione non darà contributi a chi «organizza, effettua e pubblicizza» pratiche vietate dalla legge 40, tra le quali figura anche la gestazione per altri.
Intanto, davanti alla sede della Regione, sono in atto due contrapposti presidi.
Da un lato del piazzale il comitato Famiglia e Vita, presieduto dal veterinario Franco Rebecchi, con cartelli e bavagli, ritenendo la legge lesiva della libertà di opinion). Con loro Michele Facci (Movimento Sovranista) e Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia), che mostrano il pacchetto con i 500 emendamenti preparati per l’occasione.
Dall’altro lato lato le associazioni Lgbti, che hanno risposto ai cattofamilisti scandendo in coro: «Il corpo è mio e lo gestisco io».
«La pazienza è finita- hanno detto a Stefano Caliandro e Paolo Calvano -: a gennaio ci sono le regionali. Chi nel Pd non condivide non dovrebbe neanche arrivare in aula a votare». A incontrarli sono scesi anche gli esponenti della sinistra e Silvia Piccinini dei 5 stelle.
Raggiunto da Gaynews, Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini, ha dichiarato: «Resta certamente l’amarezza per questo ennesimo rinvio al 24 luglio. Ma, questa volta, abbiamo fiducia nell’impegno che il Pd si è assunto, senza tentennamenti, di portare a conclusione la questione e approvare la legge il 24. Legge, importantissima, che cittadini e cittadine dell’Emilia Romagna attendono da annia loro tutela».