Non si placa la polemica in Israele per le parole del ministro dell’Istruzione a sostegno delle terapie di conversione per le persone omosessuali.
Segretrario del partito nazional-religioso La Casa ebraica (HaBayit HaYehudi), Rafi Peretz è stato rabbino capo dell’esercito israeliano dal 2010 al 2016. Intervistato ieri sera dall’emittente Channel 12, si era detto convinto che è possibile “convertire”gli omosessuali, aggiungendo di averlo fatto anche personalmente.
Il primo ministro Benyamin Netanyahu è intervenuto stigmatizzanzdo come “inaccettabili” le dichiarazioni di Rafi Peretz, ma senza accogliere le richieste di dimissioni presentate dalle associazioni Lgbti.
“Le dichiarazioni di Peretz sulla comunità Lgbt sono inaccettabili e non riflettono l’orientamento del governo – ha detto isu Twitter – ho parlato con il rabbino Rafi Peretz, che ha chiarito le sue dichiarazioni e sottolineato che il sistema educativo israeliano continuerà ad accogliere tutti i bambini e le bambine d’Israele, senza tener conto dell’orientamento sessuale”.
דבריו של שר החינוך ביחס לקהילה הגאה אינם מקובלים עליי ואינם משקפים את עמדת הממשלה בראשותי. שוחחתי הערב עם הרב רפי פרץ שהבהיר את דבריו והדגיש כי מערכת החינוך הישראלית תמשיך לקבל את כל ילדות וילדי ישראל באשר הם, ללא שום הבדל של נטייה מינית
— Benjamin Netanyahu (@netanyahu) 13 luglio 2019
A condannare le parole di Peretz è stato anche il ministro della Giustizia Amir Ohana, primo esponente dichiaratamente omosessuale di un governo israeliano.