Petardi, pietre, bottiglie, immondizia. Questo quanto scagliato ieri sulle circa 800 persone partecipanti al 1° Pride di Białystok, nella Polonia orientale, da un gruppo di hooligans indossanti t-shirt con simboli ultranazionalisti.
Di essi la polizia ne ha oggi arrestato 25, che, secondo molti testimoni, gridavano: No sodomia a Białystok e Fuori i pervertiti da Białystok. Slogan cui si contrapponevano quelli riportati sugli striscioni della marcia dell’orgoglio Lgbti quali L’amore non è peccato o Uguaglianza di genere.
Fortemente criticato dai circoli cattolici e nazionalisti, il Pride ha visto nella città oltre 40 contromanifestazioni, tra cui un picnic di famiglie presso Palazzo Branicki su iniziativa di Artur Kosicki, governatore del voidovato della Podlachia e componente del partito nazionalista al potere Prawo i Sprawiedliwość (PiS).
Iniziativa sostenuta dall’arcivescovo di Białystok Tadeusz Wojda, che ha a invitato le persone partecipanti a «difendere i valori cristiani», definendo il Pride «un’iniziativa estranea alla regione».
Centinaia di persone hanno anche pregato davanti alla cattedrale mentre la marcia attraversava la città.
Durissima la reazione dell’europarlamentare Robert Biedrón, fondatore e leader di Wiosna, che, nel postare un video delle aggressioni, ha dichiarato: «Sono stati i politici e i vescovi a suscitare l’odio e il senso di impunità. E dovrebbero rispondere per questo».
Riferimento inequivocabile al PiS (ampiamente sostenuto dall’episcopato locale), il cui leader Jarosław Kaczyński, durante la campagna elettorale in vista delle europee, aveva esortato i polacchi a votare per «l’unico partito che garantisce al 100% la tutela dei nostri valori». A differenza di quei valori stranieri, come i diritti Lgbti, che «rappresentano una vera minaccia per la nostra identità, per la nostra nazione». Argomento, questo, che continua a essere rilanciato anche in vista delle elezioni autunnali per il rinnovo del Parlamento di Varsavia.
Come denunciato dall’associazione Kampania Przeciw Homofobii, negli scorsi giorni oltre 30 enti territoriali polacche, inclusi comuni e assemblee regionali, si sono dichiarate Aree libere da Lgbt. Il giornale conservatore Gazeta Polska, vicino al PiS, ha inoltre annunciato di voler offrire ai propri lettori e lettrici adesivi con una grande croce nera su un arcobaleno e la scritta Questa è un’area senza Lgbt.
#StrefaWolnaOdLGBT #naklejka #LGBT wkrótce wraz z „Gazetą Polską” #GazetaPolska pic.twitter.com/EWB3FMpIY8
— Gazeta Polska (@GPtygodnik) 17 luglio 2019
Le critiche mosse al riguardo dalle ambasciate di Stati Uniti e Regno Unito hanno provocato duri attacchi da parte del PiS e dei media filogovernativi.