Via libero definitivo, ieri, da parte della Camera dei Lord alla legalizzazione del matrimonio egualitario e dell’aborto nell’Irlanda del Nord.
Dopo l’approvazione della Camera dei Rappresentanti del 10 luglio, i due relativi emendamenti alla legge sull’Irlanda del Nord diventeranno normativi, in ogni caso, solo se entro il 21 ottobre non vi sarà un nuovo governo locale a Belfast.
Stallo, che difficilmente sarà superato per quella data dal momento che l’accordo di unità nazionale fra unionisti e repubblicani nell’Irlanda del Nord è saltato nel 2017 e non è stato mai ricucito.
Stante così la situazione, la scadenza per l’entrata in vigore della nuova legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà gennaio 2020.
La data, invece, entro cui dovrà essere attuata la piena regolamentazione dell’aborto sarà marzo 2020. Ciò comporterà la depenalizzazione dell’interruzione di gravidanza, mentre le donne, che stanno attualmente affrontando un processo penale, vedranno cadere le loro accuse a partire dal prossimo 22 ottobre.
Nel darne la notizia su Twitter, Amnesty International (che ha lavorato a stretto contatto coi parlamentari britannici e ha fatto condotto per anni campagne circa le due questioni) ha ricordato come l’approvazione finale del North Ireland Bill abbia non solo legalizzato il matrimonio egualitario ma posto fine, dopo 158 anni, al divieto d’abortire per le donne.
Quindi riprendendo le parole di Patrick Corrigan, direttore di Amnesty per l’Irlanda del Nord, ha definito il via libera di Westminster come «una vera “giornata storica per i diritti”».
BREAKING: The #NorthernIrelandBill has just passed its final stage in Parliament, ending the 158-year-long abortion ban and legalising same-sex marriage
A truly ‘historic day for human rights’ #TheNorthIsNow #NowforNI https://t.co/hPM7Gwm36A
— News From Amnesty (@NewsFromAmnesty) July 22, 2019