Mai avrebbe immaginato, quando è andata stamani ad aprire il suo negozio, Vizia Shop (un love shop a Miramare di Rimini), di trovare gli infissi, la serranda e la vetrina – dedicata al Summer Pride in programma sabato nella città romagnola, imbrattate con le scritte Froci porci, Froci maiali.
E così Viviana Poli ha pensato di denunciare l’accaduto con un lungo post su Facebook, invitando alla condivisione dello stesso e a scendere in strada sabato per partecipare al Pride.
«Rimini anno 2019….forse! Mi presento brevemente – così la proprietaria di Vizia Shop – per chi non mi conosce perché metterò questo post non solo sulla mia bacheca. Mi chiamo Viviana e ho un negozio che definiamo Love Shop (Sexy Shop moderno) a Rimini. Come tutti gli anni anche adesso nel mese di luglio abbiamo dedicato la vetrina al Gay Pride , una scelta più ideologica che commerciale.
Questa mattina ho avuto una amara sorpresa: trovare le vetrine del negozio imbrattate da scritte omofobe. Ora io non so se è stato un ragazzino che voleva fare una bravata o un attivista anti gay convinto. Ad ogni modo la interpreto come un rumorosissimo campanello di allarme per i tempi in cui stiamo vivendo. E una ottima risposta a chi chiede che bisogno ci sia di fare il Gay Pride.
Il bisogno è questo. Le foto parlano da sole. Io lo trovo un fatto gravissimo, non tanto per l’imbrattamento in se ma per la valenza ideologica. Ci vediamo sabato al Rimini Summer Pride, di cui siamo anche fieri sostenitori.
Per favore condividete!
Un avviso agli haters e analfabeti funzionali: attenti a quello che scrivete perchè denuncerò chiunque scriva offese da una e dall’altra parte. Non vogliamo violenza e scontri, vogliamo educazione alla tolleranza. Che parta da dove deve partire, cioè dalle istituzioni e dalla scuola».
Contattato da Gaynews, Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini Alan Turing, ha dichiarato: «I soliti attacchi vigliacchi che si fanno nottetempo.
Esprimo piena solidarietà a Viviana e gratitudine per essersi esposta in prima persona nel sostenere il Summer Pride.
Ne approfitto per rilanciare il suo appello: sabato tutti e tutte alla marcia dell’orgoglio Lgbti, per dimostrare a tutte e a tutti che non ci lasceremo mai intimidire. Perché l’omotransfobia non è un diritto ma un delitto».