«Vogliamo solo vivere in serenità». Queste le parole pronunciate alla fine dell’intervista che Giovanni e Alberto (due nomi di fantasia) hanno oggi rilasciato al Corriere Romagna su quanto sono costretti a subire da parte di un vicino, ogni giorno, da oltre un anno.
Offese dalla finestra e dal balcone ogni volta che escono di casa del tipo Frocio. Frocetto, corri che fai tardi. Continui sguardi indiscreti lanciati dalle finestre, intimidazioni anche di fronte a minorenni.
Un’estenuante guerra psicologica senza quartiere, ininterrotta, metodica, ai danni della giovane coppia omosessuale di Rimini che vuole solo vivere serenamente la propria vita e i propri affetti. Costretti a vivere con le finestre chiuse, costretti a ignorare le offese che risuonano per tutto il vicinato.
Dopo mesi e mesi di sopportazione oggi, grazie all’avvocato Christian Guidi, e ad Arcigay Rimini, i due ragazzi hanno presentato querela per stalking aggravato e omofobia, adducendo prove video.
Così in un comunicato, ha commentato l’accaduto Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini Alan Turing: «Ci tocca pure di sentire lezioncine oscene da esponenti politici della destra sul fatto che i pride sarebbero inutili perché l’omofobia non esiste, ma non si vergognano? Apriranno gli occhi oppure continueranno a fare le loro danze macabre sulla vita delle persone ripetendo i loro mantra ideologici e negando la realtà lampante di un’impennata dell’omo-transfobia? Ripeteranno le oscenità sostenute da alcuni consiglieri regionali che volevano assimilare pedofilia e bestialismo all’orientamento sessuale?
Questo di oggi è un altro segno del clima irrespirabile che sta ammorbando l’aria perfino di una città come Rimini che è sempre stata all’insegna dell’accoglienza e del rispetto. Dai commenti omofobi “Ai fr** tiravamo i sassi” fatti subito dopo il Sumer Pride 2018 da parte di un noto avvocato, all’aggressione al giovane che si baciava col suo compagno durante la “Notte rosa”, alle vetrine imbrattate del “Vizia”, passando per i e le giovani Lgbt che sono stati buttati fuori di casa dalle famiglie e che ovviamente non sono stati fonte di notizia per tutelare le vittime. Quante casi ancora dovranno verificarsi prima che certa gente si renda conto del male che con la loro complicità si sta spandendo nella società?
Impossibile non vedere il filo comune che collega questi episodi, impossibile non vedere che ci sono persone prese di mira solo perché Lgbt, impossibile non vedere che questi attacchi sono contro le rivendicazioni e la visibilità che le persone Lgbt e alleate portano avanti con sempre maggiore energia e convinzione. Gli attacchi feriscono le persone, ma sono fatti per colpire ognuno di noi nelle nostre aspirazioni di vita, di serenità, di visibilità e di diritti.
Non arretreremo neanche di un millimetro, anzi marceremo al Rimini Summer Pride del prossimo 27 luglio con ancora più convinzione».