Poco prima dello scoccare della mezzanotte del 25 luglio Ricardo Rosselló Nevares, con un discorso pubblicato sulla pagina ufficiale de La Fortaleza, ha annunciato le sue dimissioni da governatore di Porto Rico. Esse diventeranno effettive, venerdì 2 agosto, giorno in cui l’incarico sarà assunto ad interim da Wanda Vasquez, segretaria alla Giustizia.
Nel tardo pomeriggio Anthony Maceira, segretario agli Affari Pubblici, aveva annunciato alla stampa che il governatore stava preparando il discorso, che avrebbe tenuto durante il giorno senza specificare quando sarebbe stato pronunciato.
Sono passate quasi sei ore dalle dichiarazioni di Maceira alla trasmissione del messaggio.
Le dimissioni di Ricardo Rosselló giungono a tre settimane dalle ripetute accuse di corruzione e dallo scoppio dello scandalo Chatgate. Appellativo, questo, coniato dalla popstar portoricana Ricky Martin dopo che, il 13 luglio, il Centro de Periodismo Investigativo aveva pubblicato 889 pagine di conversazioni private tra il governatore e un gruppo di fedelissimi su una chat di Telegram.
Nei suoi messaggi Rosselló aveva insultato donne, persone Lgbti, disabili non risparmiando neppure le vittime del disastroso uragano Maria nel 2017.
Nella chat al centro dello scandalo il governatore, su cui gravano forti accuse di corruzione, aveva denigrato, ad esempio, l’ex speaker del consiglio comunale di New York, Melissa Mark-Viverito, definendola una «puttana». Sotto attacco anche la sindaca di San Juan, Carmen Yulín Cruz Soto. A un collaboratore, che aveva scritto che l’avrebbe uccisa volentieri, Rosselló aveva risposto con un secco: «Mi faresti un gran favore».
Non erano mancate parole insultanti nei riguardi dello stesso Ricky Martin, definito un «macho che va con gli uomini perché non è all’altezza delle donne».
Nelle ultime due settimane il cantante era divenuto l’anima della protesta popolare, partecipando ripetutamente alle manifestazioni di piazza. Quella del 22 luglio aveva visto riversarsi per le strade di San Juan oltre 500.000 persone.