Una vera e propria maratona quella che, iniziata ieri in Regione Emilia-Romagna e protrattasi tutta la notte, dovrebbe continuare fino a sabato. A meno che l’opposizione di destra non ceda a fronte del ridicolo di cui si sta coprendo.
Sono infatti ben 1780 gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia, Movimento Sovranista e Lega ai 12 articoli del testo di legge regionale contro l’omotransnegatività. Poco dopo l’alba odierna ne erano stati votati poco meno di 400 (tutti bocciati), quelli cioè relativi all’art. 1.
Ma segni di stanchezza nei consiglieri di destra si sono già segnalati nella notte. Mentre la Lega ne ha infatti lasciato solo 2 su 8, i 3 di Fratelli d’Italia si sono alternati negli interventi fin circa alle 2:00. Poi a turno sono andati a dormire lasciando un solo consigliere in Aula.
Il Pd, invece, insieme ai gruppi di sinistra e all’opposizione del M5S, ha resistito compattamente, garantendo sempre il numero legale.
Come faceva notare stamani su Facebook Igor Taruffi, capogruppo di Sinistra Italiana: «Sono le 7:40 e sono quasi 24 ore consecutive che siamo in Consiglio regionale a votare i 1700 emendamenti presentati dalla destra per fermare l’approvazione della legge contro le discriminazioni di genere e di orientamento sessuale.
La verità è che per la destra questa è la legge più importante in assoluto. Perfino più importante della richiesta di istituzione della Commissione d’inchiesta sui fatti della val d’Enza e di Bibbiano, che è all’odg della seduta. Giusto per dire quanto sia strumentale quel “parlateci di Bibbiano”».
A presidiare costantemente l’Aula – a differenza, ad esempio, delle quattro Sentinelle in piedi presenti, che nella notte sono sgattaiolate via alla chetichella – attiviste e attivisti Lgbti, che su Facebook hanno garantito una sorta di social-cronaca, ironica e piacevole, della votazione notturna.