Il 25 luglio uno straordinario Alessandro Borghi ha entusiasmato il pubblico del 49° Giffoni Film Festival parlando di cinema e della sua carriera.
L’interprete di Aureliano Adami in Suburra – La serie si è soprattutto rivolto ai giovani, i quali, oggigiorno «hanno un problema enorme, che si chiama Facebook. È il problema più grave della nostra generazione. Dovrebbe implodere in se stesso perché ha sviluppato delle cose brutte degli esseri umani.
Fb è concepito in modo tale che se tu dici una cosa, dopo tre mesi si sta ancora a discutere sulla stessa cosa. Ha completamente eliminato quella cosa bellissima che era il contatto con le persone. Se prima tu volevi dire a qualcuno che era un cretino, dovevi averci il coraggio per andarglielo a dire. Invece adesso da dietro la tastierina sono capaci tutti, sono diventati tutti supereroi. Questo mi spaventa molto. È una cosa che si è insinuata nelle nostre vite».
Ha poi sorpreso tutti quando incalzato da Giacomo Ferrara, collega in Suburra nel ruolo di Spadino, ha dichiarato con tutta semplicità: «Forse mi piacciono pure i maschi. Non faccio nessuna fattica ad amare un mio amico. Il concetto di amore non l’ho mai messo su due piani diversi. Insomma, se mi bevo due vodka lemon, di solito ci baciamo. Ma questo succede perché sono stato sempre libero».
Poi l’invito generale alla platea: «Sentitevi liberi nella vostra vita. Il più bel regalo che mi ha fatto il mio lavoro è di psicanalizzarmi. Non vi precludete mai la possibilità di avere a che fare con voi».