Alla fine i Mashrou’ Leila non si esibiranno più il 9 agosto al festival internazionale di Byblos nonostante l’annunciato precedente accordo con l’eparca locale Michel Aoun.
A comunicarlo ieri in una nota gli organizzatori della kermesse, che hanno dichiarato di essere stati «costretti» a cancellare il concerto per evitare episodi di violenza.
«In una fase senza precedenti e in seguito a successive svolte – hanno dichiarato – il comitato è stato costretto a cancellare il concerto di Mashrou’ Leila in programma venerdì 9 agosto 2019 per prevenire spargimenti di sangue e mantenere sicurezza e stabilità. Ci dispiace per quello che è successo e ci scusiamo con il pubblico».
All’origine della querelle un fotomontaggio d’una immagine mariana col viso della popstar Madonna, pubblicata nel 2015 dal frontman Hamed Sinno, apertamente gay, e rilanciata dal gruppo social Jund al Rab (L’Esercito del Signore), creato ad hoc per impedire il concerto e solo nelle ultime ore cancellato.
La polemica è divampata con le accuse alla bandrock libanese di «violazione della sacralità dei simboli cristiani» anche in riferimento ai due brani Idol e Djinn, che minerebbero, secondo i componenti della gerarchia cattolico-maronita, i «valori religiosi e umani».
La band ha perciò deciso, in accordo con lo staff direttivo del festival, di annullare il concerto per problemi di sicurezza pubblica.
In un lungo post, pubblicato ieri su Facebook, hanno fra l’altro dichiarato: «Abbiamo un principio di fondo, che è motivazione e spinta al nostro lavoro: l’amore per la nostra terra, la nostra comunità. Sulla base di quest’amore ci interessa chiarire e annunciare:
Ci dispiace veramente e sinceramente per chiunque ravvisi un attacco alla propria fede nelle nostre canzoni. Confermiamo a ognuno e a tutti che queste canzoni non offendono nessuna religione o fede, e se offendono i sentimenti altrui, è successo soprattutto a causa delle campagne denigratorie con accuse infondate, di cui siamo stati le prime vittime. E non è giusto ora difendere chi ne è responsabile».