Dal prossimo settembre l’Educazione civica tornerà a essere insegnata nelle scuole primarie e secondarie.
Il 1° agosto, infatti, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl che reintroduce nell’ordinamento scolastico tale materia. Il provvedimento è passato con 193 sì e 38 astenuti. Lo scorso maggio era arrivato il via libera della Camera.
La legge non prevede finanziamenti specifici e comporterà un insegnamento portato avanti dai docenti già in carica nelle scuole primarie e secondarie. L’insegnamento dell’Educazione civica sarà affidato, anche in contitolarità, a docenti della classe e, ove disponibili, a docenti abilitati nell’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Per le scuole secondarie tale disciplina costituirà anche materia d’esame.
Per ciascuna classe, tra i docenti cui è affidato il “nuovo”insegnamento, sarà individuato un coordinatore.
Le tematiche oggetto di insegnamento saranno le seguenti:
- Costituzione italiana;
- Istituzioni nazionali, dell’Unione europea e degli organismi internazionali;
- Storia della bandiera e dell’inno nazionale;
- Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;
- Educazione alla cittadinanza digitale;
- Elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro;
- Educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
- Educazione alla legalità;
- Educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.
Nonostante le parole di soddisfazione del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che ha definito storica la giornata di ieri, non sono mancate critiche come quelle avanzate dal Coordinamento Laicità Scuola Salute e da Angela Nava, presidente del Coordinamento Genitori Democratici.
«L’approvazione definitiva della legge sull’Educazione Civica – ha spiegato Nava – rappresenta una grande occasione persa da parte del nostro Paese per ridurre il ritardo strutturale con gli altri Paesi europei sull’educazione al rispetto, alla parità di genere e alla sessualità. Hanno trovato spazio, giustamente, l’educazione stradale, ambientare, alimentare. Nessuna menzione, tuttavia, sull’educazione sessuale e alle differenze.
È impossibile costruire competenze sociali solide senza affrontare i temi del rispetto, della parità di genere e del rapporto con il proprio corpo. A dirlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle linee guida pubblicate già nel 2010.
In tutta Europa infatti, l’educazione di genere va di pari passo con l’educazione sessuale, come specifica la Convenzione di Istanbul. Uniche eccezioni: Bulgaria, Lituania, Romania, Cipro e Polonia».