Oltre 500.000 persone provenienti da tutto il mondo hanno ieri assistito al Canal Pride di Amsterdam, una delle più grandi manifestazioni dell’orgoglio Lgbti d’Europa. Assiepate lungo i bordi dei caratteristici grachten, hanno visto attraversare le acque dell’Amstel 80 imbarcazioni di associazioni, enti governativi, ambasciate, aziende, che, partite alle 12:30 da Oosterdok, hanno raggiunto nel pomeriggio Westerdok.
Tema dell’edizione 2019 Ricorda il passato, crea il futuro in riferimento al 50° anniversario dei moti di Stonewall, alla cui realizzazione fu decisivo il contributo di donne trans come Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera.
A loro e ad altre 18 figure di attiviste transgender passate e recenti (tra cui Didem Akay suicidatasi a Istanbul il 22 luglio) è stata dedicata l’imbarcazione Fight for Trans Rights, che è stata la seconda nell’ordine di postazione dopo quella del comitato organizzativo. Per la prima volta nelle storia del Pride di Amsterdam le associazioni trans hanno sfilato tutte insieme su un unico battello con la presenza di Veronica Cruz, la storica attivista d’origine portoricana, il cui volto è divenuto noto al pubblico di Netflix per il ruolo protagonistico nel documentario The Death and Life of Marsha P. Johnson.
Momento particolarmente emozionante del Canal Pride l’inaspettata richiesta di matrimonio a Viktorija Vorobeva da parte di Anastasia Zolkina, entrambe provenienti dalla Russia, dove all’assenza di qualsivoglia riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso si aggiungono discriminazioni e vessazioni sulla base della legge capestro contro la cosiddetta propaganda gay.
A seguire la celebrazione delle nozze (senza valore legale, non essendo Viktorija e Anastasia cittadine olandesi, ma non per questo, come commentato dallo staff dell’Amsterdam Pride, «di meno valore»), cui ha fatto da testimone il russo Kirill Khattoev, che durante la Pride Walk del 27 luglio aveva portato per le strade di Amsterdam la foto dell’attivista Yelena Grigoryeva, assassinata a San Pietroburgo tra il 21 e il 22 luglio.
La coppia ha ricevuto un regalo e un mazzo di fiori da Hans Verhoeven, figura di spicco dell’attivismo locale e ambasciatore del Pride di Amsterdam dal 2013, in rappresentanza e a nome del comitato organizzatore. Il nome di Hans era rimbalzato in luglio all’attenzione dei media per aver partecipato alla contestata marcia dell’orgoglio Lgbti a Tbilisi in Georgia.
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