Il North Carolina ha vietato l’uso di fondi statali e federali per le cosiddette terapie di conversione su minori Lgbti.
Il 2 agosto il governatore democratico Roy Cooper ha infatti infatti firmato il provvedimento esecutivo n. 97 per «aiutare a proteggere i bambini Lgbti del North Carolina dalla pratica dannosa della terapia di conversione».
Lo stesso Cooper ha poi twittato: «Le terapie di conversione hanno dimostrato di comportare gravi rischi per la salute e dovremmo proteggere tutti i nostri bambini, compresi quelli che si identificano come Lgbtq, invece di sottoporli a una pratica pericolosa».
Conversion therapy has been shown to pose serious health risks, and we should be protecting all of our children, including those who identify as LGBTQ, instead of subjecting them to a dangerous practice.
— Governor Roy Cooper (@NC_Governor) August 2, 2019
Con tale restrizione il North Carolina (la cui Assemblea generale è a maggioranza repubblicana) si aggiunge così agli altri 18 Stati Usa, che, in ogni caso, hanno reso del tutto illegale la detta pratica (2 di questi, Delaware e Maryland sono Stati del Sud).
Il provvedimento tiene dietro, a distanza di poco più di una settimana, alla sentenza del giudice capo distrettuale Thomas David Schroeder, che, approvando l’accordo giudiziario tra Aclu e governatore, ha consentito definitivamente alle persone transgender d’usare qualsiasi bagno pubblico, in edifici gestiti dallo Stato in conformità alla propria identità di genere.