A 12 giorni dal ritrovamento del corpo dell’attivista Yelena Grigoryeva nei pressi della sua abitazione a San Pietroburgo si è tenuto ieri il St.Petersburg Pride, organizzato dall’omonima associazione costituita nel 2010.
Per i ben noti divieti vigenti in Russia di tenere marce dell’orgoglio Lgbti a dispetto delle reiterate condanne della Cedu a partire dal 2010, la manifestazione è stata organizzata in forma stanziale nella celebre piazza del Palazzo.
Alle 17:00 una cinquantina di persone si è ritrovata nei pressi della centrale colonna d’Alessandro, sventolando bandiere russe, arcobaleno e bear.
Ma poco dopo agenti della polizia in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione tra la folla caricandola, mentre da un automezzo blindato venivano lanciati sul piccolo assembramento gas lacrimogeni.
11 di loro sono stati posti in stato di fermo e caricati sul blindato, dove, ammanettati, sono stati insultati e picchiati. All’attivista Daniel Maksimenko, portato successivamente in ospedale, è stata spezzata una gamba. Altri due hanno riportato gravi irritazioni alle mucose.
19:13 – задержанных вывели из отдела и посадили обратно в автобус
19:55 – Даниил Максименко, к которому применили силу в автозаке, увезли медики.#SPbPride2019
— St.Petersburg Pride (@spbpride) August 3, 2019
Tutte le 11 persone fermate sono state private anche dell’acqua, che è stata loro concessa solo alle 20:40 quando alla stazione di polizia sono sopraggiunti Boris Vishnevsky, componente del Partito Democratico Unificato Russo – Jabloko, e l’avvocato Ksenia Mikhailova dell’associazione Lgbti Vyhod.
A dare oggi un resoconto sofferto della giornata del Pride l’attivista Aleksei Nazarov, che ha fra l’altro dichiarato: «Il mio St.Petersburg Pride è finito alle 4 del mattino del 4 agosto, quando sono tornato a casa su un taxi…
Sono sopravvissuto alla scellerata irruzione illegale nella piazza del Palazzo, alla tortura nel bus della polizia (lo spruzzo di spray urticante, la mancanza d’acqua e di possibilità di andare al bagno per molto tempo)».
Lo stesso Nazarov aveva ieri postato una foto dell’inizio del Pride scrivendo: «Per me è stato importante che le bandiere russe e arcobaleno fossero insieme al Pride sulla piazza del Palazzo di San Pietroburgo. Non mi aspettavo che avrei mantenuto proprio io il nostro tricolore».
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