Più di 30 rifugiati Lgbti, originari delle Siria e dell’Iran, sono arrivati a Madrid il 31 luglio, dopo aver lasciato la Turchia, grazie al sostegno dell’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unchr) e all’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom).
A renderlo noto in un comunicato Kifkif, l’associazione di Migranti e Rifugiati Lgbti fondata nel 2002 a Madrid e con sedi anche a Getafe e ad Alcalà de Henares.
Le nuove persone arrivate in Spagna sono i primi rifugiati Lgbti ad essere reinsediati dalla Turchia e dalla Giordania, dove in precedenza erano rimasti una volta fuggiti dalle persecuzioni nei loro Paesi d’origine.
Alcuni mesi fa la Spagna aveva richiesto informazioni su rifugiati Lgbti alla sede dell’Unchr ad Ankara. L’Agenzia ha contattato molte persone rifugiate, già inviate negli Stati Uniti o in Canada per il reinsediamento, per sapere se erano interessate ad andare in Spagna.
Nelle ultime settimane gli ufficiali dell’Oim hanno incontrato il primo gruppo di rifugiati Lgbti presso l’ambasciata spagnola ad Ankara. I rifugiati Lgbti siriani e iraniani sono poi stati a Istanbul dal 28 al 30 luglio, dove hanno ricevuto i visti e i documenti di viaggio. Dal 31 l’arrivo per loro a Madrid e l’inizio d’una nuova vita.
Attualmente, oltre 2000 rifugiati Lgbti di 17 diverse nazionalità risiedono in Turchia in attesa di reinsediamento. A causa del divieto di viaggio del presidente Trump la maggior parte di loro non può essere indirizzata verso gli Stati Uniti. Il reinsediamento, come noto, è disponibile solo per una minima frazione di persone rifugiate a livello mondiale. Solitamente meno dell’1% viene reinsediato.
Negli ultimi anni i Paesi Ue hanno accettato un numero esiguo di rifugiati seganalati dall’ufficio Unhcr di Ankara. Diverse organizzazioni umanitarie hanno invitato gli eurodeputati a prestare particolare attenzione alla difficile situazione dei rifugiati Lgbti e proteggere le persone che sono dovute fuggire a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere.
«Siamo lieti che la Spagna – ha dichiarato KifKif – abbia adottato misure per garantire a questi rifugiati una nuova opportunità di vita. Speriamo che altri governi europei seguano l’esempio del nostro Paese e forniscano supporto e protezione, poiché la Turchia non è un paese sicuro per i rifugiati Lgbti».