A Milano, ieri mattina, un presidio davanti al consolato della Federazione Russa in via Sant’Aquilino per protestare contro gli arresti al Pride di San Pietroburgo di sabato 3 agosto e alle manifestazioni di Mosca dei sabati 27 luglio e 3 agosto.
Manifestazioni, quest’ultime, che, organizzate dal movimento di Alexei Navalny (attualmente in carcere) contro l’esclusione dei candidati delle opposizione alle prossime elezioni amministrative di Mosca (8 settembre), hanno visto ieri un’ennesima ondata di repressione con 136 persone poste in stato di fermo, tra cui l’attivista politica Lyubov Sobol, poi rilasciata.
A organizzare il presidio Radicali Italiani, Associazione Enzo Tortora, Più Europa e Associazione Radicale Certi Diritti, i cui rappresentanti hanno letto alcuni articoli della Costituzione russa, della Costituzione italiana e della Convenzione per i diritti dell’uomo.
Tra le persone partecipanti Barbara Bonvicini, presidente di Radicali Italiani e, Yuri Guaiana, presidente di Certi Diritti, che ha dichiarato: «Ricordiamo alla Russia gli articoli della loro Costituzione che garantiscono la libertà di manifestazione e di espressione e l’uguaglianza, e anche la Convenzione per i diritti dell’uomo, un documento firmato dalla Federazione Russa».
Un richiamo quanto mai significativo anche per il nostro Paese, dove uomini di punta della classe politica, come il ministro dell’Interno e segretario della Lega Matteo Salvini, guarda alla Russia come a Paese amico.
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