Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha ieri annunciato una proposta di regolamentazione in materia di diritti civili relativamente alle «organizzazioni religiose che stipulano contratti col Governo federale». Se approvata, la normativa autorizzerebbe i governement contractors, che abbiano certificato la propria finalità religiosa (comprese università, ospedali ed enti societari), a non assumere o licenziare persone Lgbti e donne single incinte.
La proposta, supervisionata dall’Office of Federal Contract Compliance Programs (Ofccp) che stabilisce norme antidiscriminazione per le compagnie che lavorano con il Governo, enerverebbe la portata del decreto di Barack Obama a tutela delle persone Lgbti sul posto di lavoro.
Il segretario del Dipartimento Patrick Pizzella ha osservato come la proposta di regolamentazione offrirebbe garanzie giuridiche ai «datori di lavoro con profonde convinzioni religiose», che «meritano di conoscere con chiarezza quali siano i loro obblighi e diritti in base alla legge» al momento di «decidere sull’opportunità o meno di partecipare a contratti federali».
Durissima la reazione dell’American Civil Liberties Union (Aclu), che, ricordando come un lavoratore su quattro sia assunto da un appaltatore governativo, ha parlato di «discriminazione finanziata dai contribuenti in nome della religione».
BREAKING: The Department of Labor just proposed a rule that aims to let government contractors fire workers who are LGBTQ, or who are pregnant and unmarried, based on the employers’ religious views.
This is taxpayer-funded discrimination in the name of religion. Period.
— ACLU (@ACLU) August 14, 2019
Disappunto è stato espresso anche dal gesuita James Martin, che, rilanciando il tweet di Aclu, ha scritto: «Se ciò è vero, è vergognoso. Usare la religione per nascondere l’omofobia non è religione. È solo omofobia. Il tema è sempre la sessualità (Lgbtq, l’essere incinta, la condizione matrimoniale) e non il resto della religione. Come cristiano, perché non licenziare tutti coloro che non credono in Gesù?».
If this is true, it’s disgraceful. Using religion as a mask for homophobia is not religion. It’s just homophobia. Notice it’s always about sexuality (LGBTQ, pregnant, married) never about the rest of religion. As a Christian, why not fire everyone who doesn’t believe in Jesus? https://t.co/H9lAY7byJv
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) August 14, 2019