A Gallipoli oltre 5.000 persone hanno partecipato al Salento Pride, che, partito verso le 18:00 da piazza Giordano Bruno, si è snodato sul Lungomare Galileo Galilei per terminare al Lido Por de Sol.
Nel ricordo dei moti di Stonewall, di cui è ricorso in giugno il 50° anniversario, il Salento Pride ha voluto anche richiamare l’attenzione sul contesto pugliese, definito dal coordinamento organizzatore «difficile» a causa dello «stop dell’iter di approvazione della legge regionale contro l’omo-bi-transfobia».
Ma non solo. Perché da Gallipoli, come ha affermato il segretario generale d’Arcigay Gabriele Piazzoni, si è anche levato «l’appello allo sbarco immediato di tutti i migranti della Open Arms. Raggiungiamo con il nostro arcobaleno le spiagge, le riempiamo di persone e di rivendicazioni, le attraversiamo con le moltitudini che dovrebbero fare arrossire di imbarazzo i deserti dei beach tour del ministro degli Interni».
Poco dopo la partenza sul carro del Salento Pride Fernando Mitrugno e il suo compagno hanno raccontato il grave episodio di omotransfobia, di cui insieme con altre 9 persone sono stati ieri vittima al Lido Zen.
Particolarmente toccante, infine, la testimonianza di Giovanni Minerba, cofondatore del Lovers Film Festival di Torino, e di Damiano Andresano, che si sono uniti civilmente il 20 luglio scorso nella vicina Aradeo.
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