Ad Acquedolci, comune del Messinese che conta 5.000 abitanti, è apparso ieri un murale, lungo via Bonifacio, raffigurante l’attivista Massimo Milani.
Intitolata Palermo Free from Prejudice e realizzata dalla pittrice palermitana Irene Falci, l’opera è l’ingrandimento di una tela, esclusa, il mese scorso, dalla mostra Rosa Fulgida che, dedicata a santa Rosalia, è stata allestita a Palermo nello spazio di Fabbrica 102.
«Non ho avuto alcun dubbio – ha spiegato l’artista – quando sono stata contattata per decorare un muro della cittadina: ho subito pensato al ritratto di Massimo. Ripresentare questa stessa opera, benché sotto forma di murale, rappresenta una resistenza alla resistenza nel vedere Massimo nelle vesti di Rosalia Sinibaldi: il curatore ha infatti detto che non “rientra nel suo concetto di grazia».
Ha quindi aggiunto: «Si tratta di un simbolo: il simbolo di un percorso pubblico e intimo, anche se facilmente deducibile, che diventa esempio e che quindi merita un posto da cui chiunque può vederlo».
L’opera d’arte pubblica rientra nell’ambito della 3° edizione di Street Art Acquedolci (dal 19 al 21 agosto), un festival che, organizzato dalla Pro Loco San Teodoro, vuole costruire percorsi di riqualificazione attraverso l’arte e che, quest’anno, gode del patrocinio della Regione Sicilia e del Comune di Acquedolci.
Il murale, di cui la pittrice ha dato notizia su Fb col messaggio inequivocabile: E adesso censuratelo, ha colto di sorpresa la stessa Massimo Milani che si è detta «tra lo stupito e il divertito. Ringrazio Irene per questo omaggio immeritato, in genere queste cose avvengono post mortem. Penso sia anche una rivalsa per il fatto che le avessero censurato il quadro da cui proviene il murales».
Consigliera onoraria di Arcigay Nazionale e coordinatrice del Palermo Pride, Massimo Milani ha fondato il primo nucleo di quello che poi divenne Arcigay il 9 dicembre 1980 come ARCI Gay, sull’onda emotiva di una manifestazione organizzata a Giarre per l’omicidio avvenuto, circa due mesi prima, dei due giovani Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola. La promozione di tale nucleo va ascritta all’attività , oltre che di Massimo, di Gino Campanella.
Massimo e Gino sono stati i primi a sposarsi in Italia, per quanto simbolicamente, il 28 giugno 1993 in piazza Pretoria a Palermo.