Al via a Bologna, presso la Manica Lunga di Palazzo D’Accursio, la mostra Contro le regole: gay e lesbiche nello sport per raccontare le esperienze rivoluzionarie di persone del mondo dello sport, che hanno combattuto esclusione e pregiudizi legati all’orientamento sessuale.
Ideata nel 2009 da Klaus Sator insieme alla Schwule Geschichte Centrum Köln (Centro di Storia gay di Colonia), l’esposizione è stata allestita in diversi Paesi del mondo in occasione di iniziative concrete per contrastare l’omotransfobia nello sport.
L’edizione italiana è stata realizzata grazie alla Uisp, che si occupa del suo aggiornamento e diffusione sul territorio. È composta da 38 pannelli che evidenziano le storie e le esperienze di grandi atleti e atlete dello sport che hanno fatto coming out e hanno affrontato la propria vita e carriera sportiva a viso aperto, pagando spesso prezzi molto alti.
A presentare oggi la mostra, accessibile fino al 15 settembre, Roberta Li Calzi, presidente della VII Commissione Consiliare Parità e Pari opportunità, e Susanna Zaccaria, assessora alle Pari Opportunità e Differenze di genere e Diritti Lgbt,.
Zaccaria ha presentato la mostra quale “importante evento di sensibilizzazione. C’è ancora molta difficoltà anche nel mondo dello sport ad accettare un orientamento sessuale che fuoriesca dagli stereotipi da cui tutte e tutti siamo influenzati. Con questa iniziativa vogliamo contrastare le discriminazioni che ancora tante e tanti sportivi subiscono”.
Un percorso sostenuto anche dalla Regione Emilia-Romagna, come testimonia il messaggio di Roberta Mori, presidente della Commissione Parità e Diritti delle Persone: “La Regione è al fianco e sostiene ogni iniziativa rivolta a superare gli stereotipi, i pregiudizi, le violenze che colpiscono le persone nei diritti fondamentali.
Lo faremo insieme, con gli strumenti giusti, attuando la recentissima legge regionale 15/2019 contro le violenze e discriminazioni determinate da orientamento sessuale o identità di genere, che abbiamo approvato grazie all’iniziativa popolare del Comune di Bologna e che applicheremo in collaborazione con tutte le nostre comunità”.