Duro j’accuse dei partiti d’opposizione al presidente Jair Bolsonaro, incapace di bloccare l’ondata di violenza contro donne e persone Lgbt in Brasile.
Nel 2018, secondo gli studi pubblicati il 10 settembre sul 13° Anuário Brasileiro de Segurança Pública, gli omicidi di persone Lgbt sono aumentati di oltre il 10%, mentre i casi di violenza sessuale hanno superato la soglia del 4%.
Gli attivisti per i diritti umani e gli oppositori politici di Bolsonaro non hanno potuto non rilevare come i toni della lunga campagna presidenziale, che hanno portato l’ex capitano dell’esercito a essere eletto il 28 ottobre 2018, abbiano contribuito ad alimentare la violenza. Per Fernanda Melchionna, deputata del Psol, Bolsonaro perpetua «i principi machisti» e «smantella le politiche pubbliche per la protezione delle donne».
La ricerca del Forum Brasileiro de Segurança Pública ha inoltre mostrato come i femminicidi (1206 le donne uccise nel 2018) siano aumentati del 4%. Sono stati inoltre registrati 66.041 episodi di violenza sessuale, di cui il 58,3% su bambine fino a 13 anni di età con una media di 4 minorenni stuprate ogni ora. 180, nel complesso, gli stupri al giorno su donne e bambine.
Cresciute inoltre dello 0,8% le violenze domestiche con 263.067 casi di lesioni corporali intenzionali.
La ricerca ha inoltre mostrato come gli omicidi di persone Lgbt siano saliti dai 99 del 2017 ai 109 del 2018.
Numero comunque inferiore alla realtà dal momento che solo 10 dei 26 stati brasiliani avevano risposto alle richieste di informazioni da parte del Forum. Secondo uno studio, pubblicato all’inizio del 2019 dal Grupo Gay da Bahia e basato su segnalazioni di omicidi attraverso social e media tradizionali, sono in realtà almeno 320 le persone Lgbt uccise lo scorso anno.
Responsabile delle campagne di All Out per il Brasile e autrice di un saggio, che sarà pubblicato in ottobre nel volume collettaneo Torniamo a Stonewall (a cura di Yuri Guaiana, presidente di Certi Diritti, e Francesco Lepore, caporedattore di Gaynews, per la Villaggio Maori di Catania), Ana Flavia Andrade ha ricordato come nel 2018 Bolsonaro abbia condotto una «campagna molto aggressiva. Si tratta di una persona con una lunga storia di pregiudizi: ha fatto spesso commenti estremamente razzisti ed estremamente omofobi».
All’inizio del 2019 il neo-presidente rimarcava come il Brasile non doveva essere un «paradiso del turismo gay». Benvenuti, al contrario, quelli che vogliono “fare sesso con una donna».