Nel discorso conclusivo della 22° edizione di Atreju, la festa dei Giovani organizzata da Fratelli d’Italia dal 2013, Giorgia Meloni non ha mancato di toccare alcuni cavalli di battaglia antichi e recenti della suo programma politico come l’immigrazione clandestina e l’indagine sui presunti affidi illeciti di Bibbiano. In entrambi i casi secondo correlazioni retoriche oramai note al grande pubblico.
E così se «l’impennata della violenza sulle donne è anche figlia dell’aumento dell’immigrazione indiscriminata», essa ricadrebbe al contempo, secondo la leader di Fdi, nel novero di quelle cose «che non si possono dire».
«In una civiltà degna di questo nome – ha dichiarato Meloni sul palco del meeting all’Isola Tiberina – non è normale che non si parli di figli rubati con l’inganno per farci i soldi. Altrimenti bisogna parlare male della sinistra, delle cooperative e di certa parte del mondo Lgbt».
La leader di Fdi è poi tornata ad attaccare il letterato sotto scorta Roberto Saviano definendolo «cattivo maestro» e ha concluso il suo intervento con le celebri parole di Gabriele D’Annunzio: «Ardisco, non ordisco» a conferma dell’idea di un «patto anti inciucio» all’interno delle forze alleate di centro-destra.