Si è tenuta ieri a Bruxelles la conferenza stampa di presentazione dell’Eurobarometro Discrimination in the Eu (including Lgbti). Basato sulla raccolta dati condotta in maggio scorso, il documento a cura della Commissione europea mette in luce come l’Italia continui a essere al di sotto della media europea per quanto riguarda l’accettazione sociale delle persone Lgbti.
Nel nostro Paese, infatti, il 68% ritiene che, in materia di diritti di coppia, le persone lesbiche, gay e bisessuali dovrebbero essere in situazione paritaria rispetto a quelle eterosessuali. A breve distanza, dunque, da Grecia e Slovenia in cui è il 64% a ritenerlo.
Tale percentuale scende in Italia al 43% in riferimento al riconoscimento legale dell’identità di genere per le persone trans e al 37 se si tratta di indicare un “terzo genere” sui documenti pubblici.
Se si toccano poi ambiti come l’accettazione di persone Lgbti in politica o sul posto di lavoro, le persone italiane favorevoli sono rispettivamente il 55% e il 62%.
Raggiunto telefonicamente a Bruxelles, Yuri Guaiana, presidente di Certi Diritti e segretario di Lgbti Liberals for Europe, ha dichiarato: «Per l’Eurobarometro l’Italia è costantemente al di sotto della media europea per quanto riguarda l’accettazione sociale delle persone Lgbti. Occorre una strategia nazionale per le pari opportuintà e contro le discriminazioni e anche di una strategia europea Lgbt inclusiva e intersezionale».