In Nuova Zelanda quasi un terzo delle persone transgender sono state violentate ma la maggior parte di esse evita di farsi vedere da un medico per paura di essere maltrattate.
A rivelarlo Counting Ourselves, il primo studio nazionale specifico sull’assistenza sanitaria, che, pubblicato oggi, ha rilevato come le persone trans e non binarie abbiano avuto il doppio delle probabilità di tentativi suicidari a seguito dello stupro subito.
Non ci sono stime accurate della popolazione trans e non binaria in Nuova Zelanda. Ma il sondaggio ha rivelato come quasi i due quinti di essa abbia a un certo punto tentato il suicidio nell’anno in corso, mentre più della metà aveva pensato di farlo nel 2018. Solo il 4% ha chiesto aiuto alla polizia dopo aver subito violenza sessuale.
A incidere profondamente sui connessi stati di malessere psicologico il ricorso legale alle cosiddette terapie di conversione: il 17% delle persone trans e non binarie ha affermato che uno psichiatra o un consulente psicologico le ha indotte a sottoporvisi.