Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ieri annunciato di aver nominato un inviato speciale per i negoziati di pace tra Serbia e Kosovo. Si tratta del 53enne Richard Grenell, che dall’8 maggio 2018 è ambasciatore degli Usa in Germania.
Come noto, Belgrado non riconosce l’indipendenza proclamata dalla sua ex provincia meridionale nel 2008.
A dare notizia della nomina un comunicato della Casa Bianca, in cui si dice: «Il presidente Donald J. Trump ha annunciato oggi l’intenzione di nominare la seguente persona in una posizione chiave nella sua amministrazione: Richard Grenell della California in qualità di inviato speciale del presidente per i negoziati di pace tra la Serbia e Kosovo».
Classe 1966, Richard Grenell è stato portavoce degli Stati Uniti all’Onu dal 2001 al 2008 durante l’amministrazione di George W. Bush. Repubblicano e pentecostale, fece il suo coming out nel 1999 in una lettera che, indirizzata ai genitori, si apriva così: «Vi scrivo per dirvi che sono gay e cristiano».
Firmatario quale amicus curiae della lettera alla Suprema Corte a sostegno del matrimonio egualitario durante il caso Hollingsworth v. Perry (2013), Grenell vive da 17 anni col suo compagno Matt Lashey, anche lui fervente pentecostale delle Assemblies of God. Insieme partecipano al culto domenicale. Insieme pregano e leggono la Bibbia quotidianamente.
Motivi, questi, che hanno però alienato a Grenell le simpatie di non pochi cristiani ultraconservatori. Fu indubbiamente per la loro pressione se, nel 2012, Mitt Romney – allora candidato repubblicano alla Casa Bianca – decise di sbarazzarsi rapidamente di Richard quale prorio portavoce durante la campagna presidenziale. Tanto più che Grenell lanciava tweet e scriveva commenti a dir poco aggressivi.
Grenell, che è uno dei più convinti sostenitori di Donald Trump a partire dalla campagna presidenziale del 2016, è impegnato nella campagna mondiale di decriminalizzazione dell’omosessualità, che la Casa Bianca sta promuovendo e di cui lo stesso presidente Usa ha recentemente parlato all’Assemblea generale dell’Onu.
In ogni caso, oltre a ricordare come l’amministrazione Trump abbia attaccato 125 volte le persone Lgbti dall’inizio del suo mandato, non si può non rilevare come Richard Grenell sia mal visto a Berlino per le continue ingerenze negli affari interni della Germania.
Nel marzo 2019 il vice-presidente del Bundestag, Wolfgang Kubicki ne ha chiesto l’espulsione dal Paese, dichiarando: «Qualsiasi diplomatico statunitense, che agisce come un alto commissario di una potenza occupante, deve apprendere che anche la nostra tolleranza conosce i suoi limiti».
Come detto da Willy Wimmer, vicepresidente dell’Assemblea parlamentare dell’Osce dal 1994 al 200, «l’ambasciatore Grenell è nella posizione unica di essere il primo ambasciatore degli Stati Uniti in Germania che nessuno ascolta».